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Le grandi trattative del Parma - 1999, Ortega sfiora l’Inghilterra ma rimane in ItaliaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 5 aprile 2020, 10:20Serie A
di Niccolò Pasta

Le grandi trattative del Parma - 1999, Ortega sfiora l’Inghilterra ma rimane in Italia

Estate 1999. Dopo una stagione ai limiti del drammatico, Ariel Ortega, dieci argentino della Sampdoria, decide di lasciare Genova dopo solo dodici mesi. Era arrivato appena un’estate prima, al termine del mondiale francese, giocato da vero e proprio protagonista con l’Albiceleste, anche se concluso con un rosso nel quarto di finale contro l’Olanda, per una capocciata a Van Der Saar. Dopo un anno e mezzo a Valencia difficile, con tanti scontri con il tecnico Ranieri, Ortega aveva deciso che Genova sarebbe stata la sua piazza del rilancio, la piazza giusta per dimostrare che lui era un degno erede della 10 di Maradona, eredità pesantissima affibbiatagli sin da giovanissimo, quando incantava con la maglia del River. L’avventura in Liguria però fu tutt’altro che positiva. La Samp, a sorpresa, retrocesse, e di Ortega ci si ricorda solo per un gol straordinario contro l’Inter e per un altrettanto clamoroso arresto per rissa, fuori da un locale notturno genovese, completamente ubriaco.

Si arriva dunque all’estate del ’99. Di rimanere a Genova, peraltro in Serie B, non se ne parla. Ortega è entrato in un tunnel, e lasciare l’Italia potrebbe aiutarlo ad uscirne. Entra così in campo il suo agente, Antonio Caliendo, che inizia a proporre il ragazzo all’estero, soprattutto in Inghilterra. Pare che lo United possa fare follia per averlo, con Sir Alex Ferguson suo grande ammiratore. C’è un interessamento anche del Paris Saint-Germain, ma non viene mai preso seriamente in considerazione. All’inizio di luglio si fa avanti il Parma di Calisto Tanzi, pronto a mettere sul piatto 30 miliardi per il fantasista argentino, soldi in arrivo dalla cessione di Chiesa alla Fiorentina. La Samp accetta, la palla passa al Burrito. Restare ancora in Italia non è fra le sue idee, ma la possibilità di giocare con l’amico e connazionale Crespo, oltre che giocare per un tecnico come Malesani che potrebbe esaltarlo, fanno in modo che l’ex River accetti l’offerta. Ortega purtroppo non riuscirà ad uscire dal tunnel, e nemmeno l’amico Crespo lo riporterà ai livelli visti anni prima con la maglia del River. Chiuderà la sua avventura in crociato dopo un solo anno, con 27 presenze e tre reti, vincendo formalmente la Supercoppa Italiana, ma senza mai fare davvero parte di quel gruppo. Verrà ceduto al suo River Plate a fine anno per circa sei milioni di dollari, dove si ritroverà parzialmente e riproverà, ancora una volta senza successo, l’avventura in Europa, al Fenerbahce.


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