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La UEFA è preoccupata per l'Italia e spera in Conte. A rischio Champions e Nations LeagueTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 13 maggio 2020, 11:00Serie A
di Simone Bernabei

La UEFA è preoccupata per l'Italia e spera in Conte. A rischio Champions e Nations League

La UEFA, spiega il Corriere dello Sport, guarda con preoccupazione alla situazione del calcio italiano e soprattutto ai nuovi stringenti paletti posti dal Comitato tecnico scientifico per la ripresa degli allenamenti collettivi. Il protocollo preteso dagli scienziati del governo, molto diverso rispetto a quello degli altri paesi e dei principali campionati europei, di fatto mette a rischio la ripresa del campionato e conseguentemente anche la partecipazione di Juventus, Atalanta, Napoli, Inter e Roma alle coppe europee. Ma anche, per il quotidiano, il cammino dell’Italia nella Nations League.

I dubbi della UEFA - Posto che la UEFA considera come tutti prioritaria la salute, il massimo organismo calcistico europeo ha registrato come la questione quarantena di squadra sia una vera e propria spada di Damocle sul calcio italiano e quindi sulla partecipazione delle 5 società alla fase finale di Champions ed Europa League. Il rischio zero non ci sarà ancora per molti mesi e proprio per questo l’idea è che anche a settembre la situazione non sia diversa da ora. Il calcio italiano come reagirà nel prossimo futuro? Se le cose non cambiano e Cts e governo dovessero continuare a pensarla così, a settembre e a ottobre quando ci sarà la Nations League l’Italia rischia di rimanere fuori.


La speranza di Nyon - La UEFA continua a sperare che l’Italia imbocchi la strada tracciata dagli altri grandi campionati, quelli di Germania, Spagna e Inghilterra, altrimenti il rischio che la Serie A chiuda i battenti è visto come concreto e reale. L’ultima speranza è riposta nel premier Giuseppe Conte: c’è attesa per l’incontro con il presidente Gravina e con l’ad della Lega, De Siervo. In quell’occasione possibile che venga giocata la carta UEFA e che lo stesso Conte prenda una decisione politica che possa aiutare l’azienda calcio italiano a ripartire.