Questo Sassuolo può essere il Leicester della Serie A?
Parallelismi sì, similitudini no - Anzitutto lo stile di gioco, la filosofia.
Entrambe le squadre hanno uno stile di gioco proprio e riconoscibile, base di partenza per ogni successo in ambito calcistico. Ma… il Sassuolo basa le proprie fortune attuali sul gioco, sulla qualità tecnica e sull’occupare gli spazi anche senza palla. Quel Leicester era squadra dal timbro ben diverso: Ranieri aveva fatto un capolavoro nella gestione del gruppo e nel creare alchimia fra tutte le componenti, in campo però si vedevano poco possesso palla e tante tante ripartenze, veloci e mortifere e che avevano in Vardy il terminale offensivo giusto. Se a livello di concorrenza le due storie sono in parte assimilabili - quella Premier come questa Serie A era nata senza un padrone evidente e con tante squadre pronte a togliersi punti a vicenda - la partenza del Sassuolo è addirittura migliore di quella degli inglesi: dopo 8 giornate gli uomini di Ranieri avevano raccolto 15 punti, il Sassuolo è già a 18. Ancora: i campioni di Premier 2015/2016, in quella splendida cavalcata, furono accompagnati, spinti, sostenuti, da un King Power Stadium al massimo del proprio splendore. 32.312 spettatori che spingevano i giocatori in ogni gara casalinga, ovviamente qualcuno meno nelle trasferte. Un fattore, senza dubbio. Che oggi non può esser messo sulla bilancia per le note ragioni sanitarie che tutti conosciamo. Un plus per spiegare come le premesse, in fondo, siano ben diverse. Ma, ancor più in fondo, i sogni difficilmente vanno dietro a premesse e dati di fatto.