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Dossena: "Campionato anomalo. Juve? Oggi è fuori dalla lotta scudetto"
Giuseppe Dossena, ospite oggi dei microfoni di TMW al Festival di Trento, analizza così l'andamento della stagione di Serie A 2022/23: "Negli ultimi anni c'è molta lotta, sia in coda che in testa. Il trend è positivo, poi bisogna vedere se c'è qualità o meno, ma almeno c'è battaglia fino alla fine".
Il Napoli ha messo in mostra qualcosa in più delle altre?
"Ovviamente sì, è certamente quella che ha messo in mostra qualcosa in più. Il nostro però è un campionato lunghissimo e difficile".
Con le piccole perde troppi punti.
"Questa è una costante, i campionati si perdono contro le medio-piccole. I punti si lasciano contro queste squadre, l'insegnamento è lì, ma non si può programmare, ci sono le coppe che assorbono tante energie... Va gestito anche questo aspetto".
Zielinski è un giocatore di livello europeo?
"È un grandissimo giocatore, di grande potenzialità, che ancora non ha mostrato continuità, ma ha qualità enormi".
Può essere l'anno dell'Atalanta?
"Non so, l'Atalanta è a livelli altissimi, si è sempre qualificata per le coppe, quest'anno non le fa, è liberata da certi impegni e può concedere tutte le risorse possibili al campionato, non sarebbe una novità assoluta. Il campionato è anomalo, la situazione difficile, vediamo chi saprà programmare meglio questa situazione".
Juventus fuori dalla corsa scudetto?
"Ad oggi sì, la ritengo fuori, ma siamo ad ottobre".
Allegri può risollevare la Juventus e risolvere questa situazione?
"Ha portato un sacco di trofei in bacheca, non può essere stata solo fortuna. Ogni giorno deve reinventarsi, uscire dalla crisi, gestire l'euforia... Da solo non riesce a risolvere questa situazione, ci vuole il concorso di tutti".
Il Torino è una mina vagante?
"Sta facendo molto bene, ha talento e i nuovi acquisti sono buoni giocatori. Juric è una garanzia, con lui non si retrocede e può rompere le scatole a tutti".
Sulla Sampdoria cosa pensa?
"Vediamo che succederà, l'aspetto societario è determinante. Fortunatamente c'è una sosta, ma può diventare un fattore importante se subentra qualcuno alla proprietà".
Si aspettava di più dalla Fiorentina?
"Era partita molto meglio anno scorso, deve risolvere alcuni problemi, ma qualità ne ha. Deve ritrovare continuità, le coppe sono un lusso che pochi si possono permettersi, ma è un traguardo prestigioso e in Europa bisogna fare bene".
Jovic non segna...
"Aspettiamo. Hanno fatto fatica Boniek, Platini... A maggior ragione aspettiamo che questi ragazzi comincino ad adeguarsi alla Serie A, ai ritmi e a ciò che significhi giocare in Italia, che in questo senso è il campionato più difficile perché la pressione che c'è qui trova pochi paragoni nel mondo".
Amrabat regista come lo vede?
"Lo vedo lì dall'anno scorso. In quel ruolo ci vogliono altri aspetti, capacità di spostamento, velocità di esecuzione... Però se lui, come penso, ha voglia di migliorare e di imparare credo che si possa anche calare in questa parte".
Mandragora pensava potesse incidere di più?
"Ha girato molto l'Italia. Lui è un giocatore d'interesse nazionale, deve entrare in un'altra dimensione. Bisogna che questi ragazzi si rendano conto che per arrivare ad alti livelli bisogna fare tante cose, non basta giocare qualche partita importante. Le qualità ci sono, deve metterle in campo con continuità, come sempre succede".
Il Napoli ha messo in mostra qualcosa in più delle altre?
"Ovviamente sì, è certamente quella che ha messo in mostra qualcosa in più. Il nostro però è un campionato lunghissimo e difficile".
Con le piccole perde troppi punti.
"Questa è una costante, i campionati si perdono contro le medio-piccole. I punti si lasciano contro queste squadre, l'insegnamento è lì, ma non si può programmare, ci sono le coppe che assorbono tante energie... Va gestito anche questo aspetto".
Zielinski è un giocatore di livello europeo?
"È un grandissimo giocatore, di grande potenzialità, che ancora non ha mostrato continuità, ma ha qualità enormi".
Può essere l'anno dell'Atalanta?
"Non so, l'Atalanta è a livelli altissimi, si è sempre qualificata per le coppe, quest'anno non le fa, è liberata da certi impegni e può concedere tutte le risorse possibili al campionato, non sarebbe una novità assoluta. Il campionato è anomalo, la situazione difficile, vediamo chi saprà programmare meglio questa situazione".
Juventus fuori dalla corsa scudetto?
"Ad oggi sì, la ritengo fuori, ma siamo ad ottobre".
Allegri può risollevare la Juventus e risolvere questa situazione?
"Ha portato un sacco di trofei in bacheca, non può essere stata solo fortuna. Ogni giorno deve reinventarsi, uscire dalla crisi, gestire l'euforia... Da solo non riesce a risolvere questa situazione, ci vuole il concorso di tutti".
Il Torino è una mina vagante?
"Sta facendo molto bene, ha talento e i nuovi acquisti sono buoni giocatori. Juric è una garanzia, con lui non si retrocede e può rompere le scatole a tutti".
Sulla Sampdoria cosa pensa?
"Vediamo che succederà, l'aspetto societario è determinante. Fortunatamente c'è una sosta, ma può diventare un fattore importante se subentra qualcuno alla proprietà".
Si aspettava di più dalla Fiorentina?
"Era partita molto meglio anno scorso, deve risolvere alcuni problemi, ma qualità ne ha. Deve ritrovare continuità, le coppe sono un lusso che pochi si possono permettersi, ma è un traguardo prestigioso e in Europa bisogna fare bene".
Jovic non segna...
"Aspettiamo. Hanno fatto fatica Boniek, Platini... A maggior ragione aspettiamo che questi ragazzi comincino ad adeguarsi alla Serie A, ai ritmi e a ciò che significhi giocare in Italia, che in questo senso è il campionato più difficile perché la pressione che c'è qui trova pochi paragoni nel mondo".
Amrabat regista come lo vede?
"Lo vedo lì dall'anno scorso. In quel ruolo ci vogliono altri aspetti, capacità di spostamento, velocità di esecuzione... Però se lui, come penso, ha voglia di migliorare e di imparare credo che si possa anche calare in questa parte".
Mandragora pensava potesse incidere di più?
"Ha girato molto l'Italia. Lui è un giocatore d'interesse nazionale, deve entrare in un'altra dimensione. Bisogna che questi ragazzi si rendano conto che per arrivare ad alti livelli bisogna fare tante cose, non basta giocare qualche partita importante. Le qualità ci sono, deve metterle in campo con continuità, come sempre succede".
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