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Defrel: "Abbiamo la squadra per arrivare in alto. De Zerbi ideale per me"
martedì 15 dicembre 2020, 11:23News
di Redazione SN
per Sassuolonews.net

Defrel: "Abbiamo la squadra per arrivare in alto. De Zerbi ideale per me"

Intervista completa a Gregoire Defrel, attaccante del Sassuolo, che ha parlato della sua carriera e della sua vita a Nero&Verde

Torna Nero&Verde su TRC e lo fa con una bella chiacchierata con Gregoire Defrel, attaccante del Sassuolo. Il calciatore neroverde ha parlato del momento attuale, dell'infortunio ma anche della sua infanzia e della sua crescita. Ecco le sue parole: "Il mio rientro dall'infortunio? Spero di essere pronto per le prossime partite. Sto già correndo, spero di tornare a disposizione per una delle prossime partite".

Perché la tua esultanza il bandito?
"E' una dedica ai miei amici di Parigi. A loro piaceva, ho fatto questo gesto che permette a loro di ritrovarsi, non lo faccio sempre ma ogni tanto sì. Parigi mi manca tanto, ho un bel ricordo della mia infanzia tra campetti di calcio, amici, scuola, quando ho un po' di tempo libero ci torno sempre".

Il numero 92?
"E' il numero del mio quartiere, è una dedica al mio quartiere. L'ho quasi sempre avuto in Serie A tranne a Roma perché era preso da El Shaarawy".

Esiste oggi il razzismo in Italia e in Francia?
"Purtroppo ancora sì. Nel mondo del calcio si stanno facendo tante cose per combatterlo. Io personalmente non ho avuto degli episodi di razzismo ma in tv si sono visti diversi episodi. Si stanno facendo dei passi in avanti ma dobbiamo fare ancora tanto per combatterlo".

La Martinica?
"Ha inciso tanto, è famosa per il calcio, in Francia sono usciti tanti grandi giocatori come Henry, Abidal, Anelka e questo mi ha stimolato da bambino".

Quando sei arrivato in Italia eri in sovrappeso: ora come affronti quel problema?
"E' vero, è stato un percorso un po' strano. Non ho mai fatto la scuola calcio. Quando sono arrivato a 18 anni in Italia ero in ritardo su tante cose, non facevo attenzione al peso, con il tempo però ho imparato a curare ogni dettaglio, ora con il peso va molto meglio".

Ci descrivi una tua giornata tipo quando devi allenarti e quando sei libero?
"Quando ci sono gli allenamenti passo molto tempo al centro sportivo Mapei Football Center, se facciamo mattina e pomeriggio sono quasi tutta la giornata qui, oltre agli allenamenti ci sono i massaggi, la palestra, poi la sera sono stanco e resto a casa. Quando ho la giornata libero mi piace staccare dal calcio, andare in giro, però se c'è una partita in tv la guardo".

Quanto è stato importante per te Francesco Palmieri?
"Ho un buon rapporto con lui, è la prima persona che mi ha dato fiducia quando sono arrivato in Italia. Ha giocato un ruolo importante la prima volta che ho firmato con il Sassuolo, ho parlato con lui e mi ha parlato di questa società seria e ho firmato subito. Ho un bel rapporto con lui".

Quando sei tornato a Sassuolo per la seconda volta invece è stata decisiva la tua volontà.
"Ho voluto tornare qua perché conoscevo la serietà della società, avevo visto la squadra, sapevo che c'era una bella squadra, poi il gioco del mister, non ho esitato tanto. Avevo altre 2-3 squadre ma ho scelto subito il Sassuolo".

Qual è il ricordo più bello legato al Sassuolo?
"Sono tanti. Forse quello più bello è stata la partita a Bilbao di Europa League, uno stadio pieno, lo stemma dell'Europa League, sono cose che ricorderò sempre".

Cosa hanno rappresentato per te Maradona e Paolo Rossi?
"Sono leggende che sono rimaste nella storia, non le ho mai viste giocare ma ho visto i video con i loro gol e le loro giocate, sono leggende del calcio che hanno fatto tanto per il calcio e forse Maradona è il più forte della storia".

Le parole di Rummenigge sul Sassuolo: ti ci rivedi in quella descrizione?
"Sì, giochiamo molto bene e lo abbiamo fatto vedere a tutti. Il Sassuolo ormai è una realtà, bisogna continuare così fino alla fine del campionato, senza mollare niente e senza cambiare, perché così avremo delle soddisfazioni".

Dove può arrivare questo Sassuolo?
"Siamo molto forti, lo abbiamo fatto vedere a tutti. Abbiamo fatto un grande inizio di campionato, meritiamo la classifica che abbiamo. Abbiamo la squadra per arrivare in alto e possiamo continuare a restare così in alto".

Di Francesco?
"E' stato un grande allenatore per me, mi ha aiutato tanto e mi ha fatto diventare un vero attaccante perché facevo la punta e sono riuscito a fare tanti gol con lui. Ora sono più una seconda punta e con De Zerbi posso fare bene, lui mi chiede di giocare, a volte dietro alla punta o a volte di fare la punta, mi chiede di fare l'attaccante e fare gol ma anche di giocare e questo mi piace tanto, puoi far vedere che sei un bel giocatore".

Pensi che avresti meritato una chiamata in Nazionale?
"Penso di esserci arrivato vicino quando ero alla Roma. Abbiamo dei fenomeni in Francia, tanti talenti, è andata così ma nel calcio non si sa mai, ci sono giocatori che sono arrivati in Nazionale molto tardi, io continuo a giocare e a fare bene, poi vedremo".