De Zerbi: "Arrabbiato per le partite buttate. Futuro? Non manco di rispetto al Sassuolo"

Triplice fischio finale di Lazio-Sassuolo, gara della 19esima giornata di Serie A. Roberto De Zerbi, tecnico neroverde, ha parlato a Sky Sport commentando così il match dell'Olimpico: "Se la Lazio sta bene la possiamo patire, può essere che sia anche più forte. Abbiamo avuto delle occasioni per raddoppiare ma non l'abbiamo fatto e abbiamo subito la loro fisicità. Loro stanno anche bene fisicamente.

Ci si aspetta sempre tanto dal Sassuolo.
"Questo eventualmente è un merito perché abbiamo fatto 30 punti nel girone d'andata, abbiamo perso 5 partite con le squadre che ci precedono. Possiamo fare di più ma abbiamo fatto tanto, abbiamo fatto 62 punti tra girone di ritorno dello scorso campionato e il girone di andata appena concluso, anche con problemi, perché li abbiamo anche noi, posso solo ringraziare i giocatori".

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L'anno scorso battevi le forti perché andavi anche più forte. Manca Berardi.
"Parlare dei singoli è doveroso perché il collettivo è un insieme di singoli. Non voglio parlare dei problemi che abbiamo avuto ma non è una scusa se dico che ci sono venuti a mancare per infortunio Berardi, Defrel e Caputo, ci sono mancati i giocatori offensivi che ci spostano, purtroppo l'abbiamo pagato. Potevamo fare meglio anche senza di loro ma quando ci mancano Berardi, Defrel e Caputo, vuoi o non vuoi lo paghiamo".

Quale top ti piacerebbe allenare?
"Il Sassuolo. Non lo direi neanche se lo pensassi perché sarebbe una mancanza di rispetto per il club e per i giocatori, anche loro potrebbero dire che gli piacerebbe essere allenati da altri, mi darebbe fastidio. Con onestà dico che a me diverte allenare la mia squadra. Faccio il diplomatico ma sono arrabbiato nero per le partite che abbiamo buttato nonostante i problemi ma la mia squadra è forte e ha le caratteristiche complete per proporre un calcio aggressivo come piace a me, per fare di più anche in questi stadi, dobbiamo crescere tutti. Oggi non prendo il mercato in considerazione, mi vedo ancora qua, per quanto non lo so, bisogna anche chiedere alla società cosa pensa di me, ma è un argomento che non mi tocca".

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