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La Repubblica: “Soldi, calcio e infortuni. I calciatori in barricata contro la ripartenza”
“Soldi, calcio e infortuni. I calciatori in barricata contro la ripartenza”. La Repubblica, nelle sue pagine sportive, analizza così la battaglia per la ripresa del campionato, che vivrà un momento decisivo giovedì 28 nell’incontro tra il ministro Spadafora e le componenti della FIGC. Ma trova nell’assocalciatori un ostacolo con cui dover fare i conti.
L’AIC chiede garanzie. I nodi sono diversi. Il primo riguarda il pagamento degli stipendi di marzo, aprile e maggio: i calciatori (al netto di coloro che hanno trovato un'intesa al riguardo con il proprio club) ne chiedono il pagamento, anche perché spaventati dalle novità introdotte dal Consiglio Federale per l’iscrizione alla prossima stagione.
Non solo stipendi. Poi vi è il tema legato ai contratti: molti sono in scadenza il 30 giugno (tra contratti e prestiti, in Serie A sono 133) e vanno trovati accordi per prolungarli. E ancora, gli infortuni: l’ultimo crack, quello di Ibra, spaventa ulteriormente. Anche perché secondo FifPRO, il sindacato mondiale dei calciatori, in Bundesliga vi sono stati ben 30 infortuni nelle prime due giornate. Da ultimo, gli orari delle partite: impossibile giocare alle 16,30 per il troppo caldo e i rischi a esso collegati.
L’AIC chiede garanzie. I nodi sono diversi. Il primo riguarda il pagamento degli stipendi di marzo, aprile e maggio: i calciatori (al netto di coloro che hanno trovato un'intesa al riguardo con il proprio club) ne chiedono il pagamento, anche perché spaventati dalle novità introdotte dal Consiglio Federale per l’iscrizione alla prossima stagione.
Non solo stipendi. Poi vi è il tema legato ai contratti: molti sono in scadenza il 30 giugno (tra contratti e prestiti, in Serie A sono 133) e vanno trovati accordi per prolungarli. E ancora, gli infortuni: l’ultimo crack, quello di Ibra, spaventa ulteriormente. Anche perché secondo FifPRO, il sindacato mondiale dei calciatori, in Bundesliga vi sono stati ben 30 infortuni nelle prime due giornate. Da ultimo, gli orari delle partite: impossibile giocare alle 16,30 per il troppo caldo e i rischi a esso collegati.
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