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Uno dei più grandi terremoti della storia recente del calcio italiano: si dimette tutto il cda della Juventus. Al centro l'inchiesta Prisma. E ora? Che succede? Tutti gli scenari possibiliTUTTO mercato WEB
martedì 29 novembre 2022, 07:14Editoriale
di Marco Conterio

Uno dei più grandi terremoti della storia recente del calcio italiano: si dimette tutto il cda della Juventus. Al centro l'inchiesta Prisma. E ora? Che succede? Tutti gli scenari possibili

Inviato di Tuttomercatoweb, è in RAI con 90° Minuto, Calcio Totale e Notte Azzurra. Ha lavorato con Radio RAI, Il Messaggero e Radio Sportiva
Nella serata di ieri è andato in scena uno dei più importanti terremoti della storia recente del calcio italiano. Tutto il consiglio d'amministrazione della Juventus si è dimesso all'unanimità dopo un consiglio d'amministrazione straordinario tenutosi alla Continassa. Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e tutti gli altri membri. Al centro di tutto, l'inchiesta Prisma, sulle plusvalenze ma dove sembra che la questione sui risparmi degli stipendi sia stata quella dirimente. Secondo la Procura i pagamenti sarebbero stati contabilizzati in tempi e modi diversi rispetto ai procedimenti. Juventus ha già rettificato il bilancio, intanto il cda ha deciso di dimettersi: sarà dunque compito del nuovo cda dover approvare il bilancio 2022. Il Consiglio proseguirà la propria attività in regime di prorogatio sino all’Assemblea dei soci che è stata convocata per il 18 gennaio 2023 per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione.

Si chiude l'era di Andrea Agnelli
Una notte che ha la portata di quelle di sedici anni fa, di quella della Superlega, di quelle che segnano un prima e un dopo. Finisce un'era, quella di Andrea Agnelli, tantissimi trofei, diverse delusioni, molti successi e il naufragio del progetto Super League. Finisce e ci sarà tempo per ricordare il passato, quel che è stato, la rinascita della Vecchia Signora dalle polveri di Calciopoli. Il ciclo di Antonio Conte, Fabio Paratici, Beppe Marotta, poi Massimiliano Allegri e poi i recenti disastri sportivi ed economici.

Una battaglia che non si ferma e le dimissioni
Dal comunicato Juventus si evince che di fatto gli indagati sembra siano pronti a difendersi fino alla fine e a continuare a giocare la propria partita anche davanti al TAR. Il cda uscente difenderà la sua posizione in merito all'accordo sugli stipendi e alla questione plusvalenze: il coinvolgimento dell’organo nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti hanno portato alle dimissioni.


E ora? Scanavino vicino a Elkann dai tempi dell'Università. Poi... Nasi?
Adesso la Juventus entra di fatto in un momento d'inter-regno tra quel che è e quel che sarà. Per adesso emerge la mano di John Elkann e il suo interventismo. La nomina di Maurizio Scanavino come direttore generale non è casuale: è vicino al numero uno di Exor dai tempi dell'Università. E' rimasto ad di Gedi e il suo ruolo dovrebbe essere transitorio ma in un momento così difficile per l'azienda, è di fatto il fiduciario di Elkann. E poi? Le voci su Alessandro Nasi adesso sono sempre più forti. Vicepresidente Exor, membro del board di Iveco, Chairman di Comau, Chairman di Astra Veicoli Speciali, membro del board di Lego Brand Group, di GVS e di CNH Industrial oltre che Chairman di Iveco Defence Veicles, è compagno di Alena Seredova e cugino di John Elkann e di Andrea Agnelli. Le voci su un avvicendamento da Agnelli a Nasi nascono già nell'aprile 2021, dopo il naufragio del progetto Superlega. Tifoso granata (ma lo è anche uno storico dirigente juventino come Antonio Giraudo e non solo), è il nome forte per il dopo Agnelli.

Del Piero come Boniperti?
La data del 18 gennaio 2023 sarà dirimente per quel che sarà della Juventus con l'assemblea che nominerà il nuovo cda. In mezzo ci sarà ovviamente tutto il proseguimento dell'Inchiesta Prisma ma, altrettanto, dall'altra parte, anche la struttura del club che verrà. Sarà l'anno del centenario degli Agnelli alla guida della Juventus. E senza un 'Agnelli', di nome, come Presidente, Elkann potrebbe optare per Nasi come Presidente ma andare poi su Alessandro Del Piero come Presidente Onorario, come fu Boniperti. Magari riportando juventinità in società. Con Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini...