Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / sassuolo / Serie A
Sassuolo, Berardi: "La Roma di Mou in campo alimentava il caos. Molto legato a De Zerbi"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:00Serie A
di Andrea Piras

Sassuolo, Berardi: "La Roma di Mou in campo alimentava il caos. Molto legato a De Zerbi"

Intervistato dall'edizione odierna del Corriere dello Sport, l'attaccante del Sassuolo Domenico Berardi ha parlato degli avversari avuti in carriera e chi fosse il più rude nel marcarlo: "La Roma di Mourinho, undici assatanati, in campo alimentavano il caos. Devo dire che un altro bel soggetto era Chiellini. Ti menava e poi ti ringraziava. Una marcatura esperta e fisica. Quand’eri a terra semidistrutto da lui, Giorgio era il primo a consolarti. Un martello, ma educato (ride ndr)". Adesso il VAR tutela di più gli attaccanti: "C’è più attenzione da parte di chi difende. La gomitata, il pugnetto tirato a tradimento vengono molto spesso individuati". Chiosa poi sugli allenatori che ha avuto un carriera: "A Di Francesco devo tanto, ha avuto il coraggio di buttarmi nella mischia a diciassette anni. Grosso in questo calcio ci sta benissimo, è uno che si confronta, che ci ascolta. Ma mi sento tanto legato a De Zerbi". E proprio sull'attuale allenatore dell'OM che si è soffermato: "Con lui giocavamo col joystick. Maniacale, totalmente assorbito dal lavoro, poteva stare sul campo diciotto ore. Se sbagliavi un passaggio semplice e spedivi il pallone sul piede sbagliato del compagno, interrompeva l’allenamento. Insisteva fino a quando il pallone non arrivava al piede giusto. Per noi si sarebbe buttato nel fuoco".