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Alla fine arriva Caicedo! Clamoroso all'Olimpico, gioia Juve strozzata al 94', è 1-1TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 8 novembre 2020, 14:26Serie A
di Marco Conterio

Alla fine arriva Caicedo! Clamoroso all'Olimpico, gioia Juve strozzata al 94', è 1-1

Lazio-Juventus 1-1 al 90'
Alla fine arriva Felipe Caicedo. Che è l'uomo degli ultimi istanti, dell'amen. Che chiude la partita e con le braccia al cielo sente il triplice fischio dell'arbitro. Alla fine arriva Caicedo in una partita dove la Lazio non ha meritato, perché la Juventus ha orchestrato a lungo, e in largo, la partita di Roma. Dopo i giorni dei tamponi e di Avellino, degli esami e di Immobile, di Pulcini e di Lotito. Dopo giorno che hanno frastornato la formazione d'Inzaghi e che hanno lasciato algide le vene bianconere, di un ispirato Cristiano Ronaldo e non solo per il gol. La Juventus è solida e fluida, doppio stato della materia, mentre i biancocelesti son ben più evanescenti anche se diventano un blocco in festa tutto insieme. Quattroquattrodue oppure trecinquedue, il racconto della tattica di Andrea Pirlo cambia a seconda dell'orizzonte con cui viene osservato il suo campetto. Difende con Cuadrado e Danilo bassi e larghi, attacca con Frabotta e il colombiano esterni e Kulusevski non più ala ma dentro al campo. Che corre, taglia, galoppa, dopo due partite da spettatore, stavolta da vero mattatore.

La gara di Ronaldo Cristiano Ronaldo allarga le braccia per disappunto quando non segna, prende un palo e sembra che sia appena crollato il mondo. Perfezionista, allergico all'errore, il gol segnato al quindicesimo è da rapace e ben lontano dalla sua normale gravità. Solo che adesso, con la carta d'identità che avanza per tutti, anche se per lui più lentamente, ha imparato a giocare anche con la testa, di posizione. E' sempre più dentro gli schemi di Pirlo, anche perché sei gol in quattro partite, il secondo dopo Dybala a farne almeno uno in ognuna delle sue prime quattro stagionali in A, non arrivano per caso. Nel primo tempo una volta fa la barba al palo, allo scadere con un arcobaleno lo bacia in pieno, maledicendo la Dea Eupalla. Al settantacinquesimo invece maledirà lo scontro di gioco con Luis Alberto, la caviglia che si gira e l'apprensione che monta nei tifosi bianconeri per il ghiaccio subito apposto dallo staff sanitario.


Alla fine arriva Caicedo La Juventus gioca bene, la sensazione che ognuno sappia sempre più cosa fare è vivida. La crescita verticale di Danilo e Rabiot è la fotografia di due rinascite, due giocatori rifioriti con la nuova gestione. La Lazio, invece, turbata e frastornata, s'accende a fiammate ma labili. Fino all'ultimo amen, all'ultimo istante, all'ultimo giro di valzer. Dybala perde una palla velenosa quando tutto sembrava finito. Ma poi c'è Caicedo. Il suo momento, la sua zona. Il suo gol. Correa sguscia in area, la palla finisca all'ecuadoregno che si gira. Tira. Un incubo per la Juventus, per l'orchestra di Pirlo, la stecca sull'ultimo acuto.
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