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TMW RADIO - Accardi: "Dybala come il vino buono, la Juve non può permettersi di perderlo"TUTTO mercato WEB
giovedì 30 dicembre 2021, 07:40Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Accardi: "Dybala come il vino buono, la Juve non può permettersi di perderlo"

Giuseppe Accardi intervistato da Niccolò Ceccarini
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L'agente Giuseppe Accardi ha così parlato in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio, cominciando dai primi due acquisti invernali già definiti, Ikoné e Boga: "Sono due colpi importantissimi, oggi costano determinati soldi che domani potrebbero diventare il doppio oltre ad avere due giocatori che fanno la differenza”.

Chi dei due potrà incidere di più da subito?
"Conoscendo Italiano riuscirà ad inserire Ikone, sa trasmettere bene le sue idee. Lo stesso vale per Gasperini, sono due operazioni intelligenti e oculate”.

Il Milan come si muoverà per sostituire Kjaer?
“Cercheranno un prestito con diritto di riscatto, come solitamente fai a gennaio. Dipende poi dalle proprietà dei giocatori su cosa vorranno fare”.

Il Genoa farà un gran mercato?
"Sono costretti, serve gente nuova e tanto coraggio. Non avranno tantissimi soldi, serviranno intuizioni su chi magari si è perso negli anni ma è di valore".

Sorpreso dalle difficoltà del Cagliari?
"Io sono convinto che Mazzarri possa riuscire a fare qualcosa di importante ma è uno di quegli allenatori che ha bisogno del vestito su misura. Probabilmente glielo faranno adesso e credo tirerà fuori il Cagliari dalle difficoltà: per certe squadre fa la differenza".

Non sono troppo in ritardo?
"Da gennaio però comincia un altro campionato e diventa importante non perdere punti nel cammino, così come trovare autostima".

Sarri può essere soddisfatto dei primi mesi di Lazio?
"Per me ha già fatto un ottimo lavoro, considerando che veniva da anni con un altro tecnico, e che stia plasmando la squadra a sua somiglianza. Possono esserci i presupposti per rivedere una grande Lazio".

Dall'estate prossima?
"Sicuramente, tra lui e Inzaghi ci sono due logiche diverse e serve il tempo materiale per un nuovo percorso".


Come finisce tra Dybala e la Juventus?
"La Juventus non si può permettere di perdere uno come Dybala, è uno dei top che ci sono in giro. Vero che ogni anno tutti si aspettano qualcosa in più e che non ha mai fatto la differenza assoluta, ma ci sono giocatori che invecchiando diventano buoni come il vino e lui è uno di quelli. Nei prossimi anni potrebbe diventare devastante".

Più Scamacca o Vlahovic per l'attacco della Juve?
"Dipende dal prezzo, anche se sono convinto che alla fine andranno a prendere Vlahovic. Almeno, se dovessi scegliere andrei su di lui e la questione del mancato rinnovo dà più margini per trattare".

Cosa aspettarsi da gennaio?
"Per me ci saranno tanti prestiti come ogni anno. C'è sì la Coppa d'Africa che sta creando club, ma si sapeva già e le società dovrebbero essere state vaccinate per questa cosa. Il mercato, comunque, si farà negli ultimi dieci giorni".

Qualche consiglio per gli acquisti?
"Sicuramente Lucca del Pisa, poi direi Moro del Catania che leggevo il Sassuolo l'avrebbe preso: nel caso avrebbero fatto una grande operazione".

Come spiegarsi le difficoltà di Lucca?
"Fisicamente non è al 100%, messo a posto questo problema tornerà ad essere il giocatore che tutti si aspettavano. La sua capacità è sempre stata quella di crescere prendendo i principi degli allenatori che ha avuto e l'arroganza fisica che ha potrebbe trasformarlo in un attaccante importantissimo".

La nuova tendenza è quella dei parametri zero?
"Questo problema oggi c'è solo in Italia, negli altri campionati invece si cerca di anticipare i tempi. Certo però che questo può diventare un trend: se poi un club si presenta come da Insigne, con tutti quei milioni, chiunque a 31 anni ci si mette a pensare seriamente".

Una tendenza che rischia di andare contro le società?
"Il fatto che i club vengano penalizzati è una barzelletta: sfido chiunque a pensare che Insigne si stia comportando male. Quando sento parlare di essere attaccati a questa o quella maglia mi viene da ridere. Non è però colpa solo di procuratori o calciatori: ogni componente tira l'acqua al suo mulino ma, alla fine, chi fa le scelte è sempre il giocatore. Purtroppo in questo mondo è fondamentale la forma e c'è una vera malattia dei soldi, che stanno rovinando tutto. C'è superficialità".