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TMW RADIO - Scanner: Fair play finanziario e i finanziamenti indiretti

TMW RADIO - Scanner: Fair play finanziario e i finanziamenti indirettiTUTTO mercato WEB
sabato 30 settembre 2017, 07:422017
di Giulio Dini

Nel corso di Scanner su TMW Radio è stata presa in esame la questione del fair play finanziario anche alla luce del caso Neymar.

Fair play finanziario.

“E' la legge che vige in ambito Uefa che impone il pareggio di bilancio, pena l'impossibilità di ricevere la licenza per giocare nei rispettivi campionati, ma si fa valere principalmente in ambito Uefa, quindi la partecipazione alle coppe può essere anche limitata se non addirittura interdetta se ci sono delle violazioni. Per pareggio di bilancio si intende che si debba spendere solo i soldi che si guadagnano e non altro. Questo è un concetto che non è stato recepito bene ed è il concetto che crea l'equivoco nel tifoso, che si domanda come mai pur avendo un portafoglio così infinito, come mai non si possa spendere tutti questi soldi. Si possono spendere solo i ricavi".

"Si parla sempre più di questo aspetto perché si è capito che sono poi i temi che regolano l'attività della società e l'ipotetico successo della società stessa. Praticamente il concetto in termini essenziali impone ai club di vivere della propria attività, quello che si incassa dal merchandising, il ticketing e dai diritti Tv e dal mercato, devono essere la base sulla quale poi poggiano le spese senza scarto. Soltanto per il primo periodo di rodaggio del Fair play finanziario si è stabilito di fissare un margine di tolleranza, si è concesso alle società di uscire dal pareggio di bilancio con uno sbilanciamento per il primo biennio di 45milioni e nel successivo triennio che va a scadere nel giugno 2018 di 30 milioni. Questo non sarà il funzionamento quando sarà a regime”.

“Inizialmente è stato consentito di sforare, hanno avuto la possibilità di acquistare e spendere di più per 45 milioni i club rispetto a quello che incassavano. All'interno di questo scarto si sono inseriti degli accordi come quello dell'Inter. Dalla prossima stagione 18/19 si dovrebbe andare a regime e lo scarto massimo tollerabile sarà di 5 milioni.

Le sanzioni
“Il Besiktas che ora sta facendo bene in Champions, gli era stata interdetta la partecipazione, ci sono club che hanno subito delle forte sanzioni dato che non si erano adeguate nonostante all'inizio le maglie fossero abbastanza larghe. Ci sono state multe limitazioni alla rosa e sta accadendo anche all'Inter. Ci sono limitazioni riguardanti il mercato, con l'impossibilità di operare nel mercato.

Finanziamenti indiretti

La sponsorizzazione decennale per il PSG dello stadio della Etihad Airway.
“Il caso Neymar è emblematico di come il Fairplay finanziario non possa andare ad elevare le sanzioni,perché sotto il profilo formale non possono essere mosse delle eccezioni. Quando si dice che ogni società deve vivere della propria attività, il concetto è piuttosto rigido. Si parla del Man City e del PSG perché entrambe hanno ricevuto delle sponsorizzazioni che sono provenienti indirettamente dalle loro proprietà, una di 250 milioni di sterline e l'altra di 300 milioni di euro e quindi sono sponsorizzazione che mascherano un finanziamento dalla parte della proprietà. Sotto questo aspetto di finanziamenti indiretti, l'Uefa non ha assunto delle iniziative precise. Nel caso Neymar addirittura siamo andati in un'altra direzione, che è parsa voler aggirare la disciplina, perché il giocatore si muove per una clausola rescissoria elevata, ma non grazie all'intervento del club, ma grazie a al sostegno economico di un soggetto terzo che va a pagare la penale che sarebbe a carico formalmente del calciatore. Quando il calciatore stipula questo tipo di clausola è il giocatore che formalmente deve corrispondere questa penale. Neymar aveva trovato chi corrispondeva per lui questa clausola ed è l'azienda per il turismo del Qatar che investe su di lui in vista dei Mondiali 2022 ed eroga al calciatore solo 300 milioni di euro”.

Intervento Mario Tenore, tributarista, esperto di professionismo sportivo
“Che fine fanno gli introiti dei diritti di immagine? E' la domanda che si stanno ponendo molte amministrazioni finanziarie. Il problema è lo scollamento tra il luogo in cui l'immagine viene sfruttata e dove subisce l'accrescimento di valore, che è dove il giocatore professionista svolge la propria attività e dall'altro lato il luogo invece in cui i relativi redditi introiti derivanti dallo sfruttamento del diritto di immagine vanno a confluire spesso in società dette schermo, prive della benché minima struttura societaria, società che sono costituite in stati così detti paradisi fiscali”.

Dini: “L'obbligo di riscatto è un escamotage che è stato utilizzato da molti club per rimandare alla gestioni successive le operazioni economica. Il PSG che aveva sottoscritto un accordo aveva necessità di rimanere nei parametri imposti dalla Uefa e ci è riuscito grazie a questo escamotage”.

⚡️ Il Fair-Play finanziario funziona? ⚽️ #Scanner con Giulio Dini e Lorenzo Marucci in diretta su #TMWRadio 📻 ⚽️

Pubblicato da Tuttomercatoweb.com su Mercoledì 27 settembre 2017