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Addio Sarti, tra carte e pallone: un Uomo dal cuore grande

Addio Sarti, tra carte e pallone: un Uomo dal cuore grandeTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
mercoledì 7 giugno 2017, 08:002017
di Pietro Lazzerini

Cosa dire in più di quello che è già stato detto e scritto a proposito di Giuliano Sarti? L'incipit della filastrocca che ha accompagnato milioni di tifosi nerazzurri ai tempi della grande Inter di Herrera. Il cuore pulsante di una Fiorentina guerriera che per la prima volta nella sua storia riuscì nell'impresa di conquistare lo Scudetto nel '56. Questo solo per descrivere in poche parole la sua 'leggenda' sportiva, che però limita e non poco la conoscenza di un Uomo davvero d'altri tempi. Giuliano Sarti è stato un innovatore in campo, un esploratore e un pioniere di un ruolo che prima di lui veniva vissuto quasi da comprimario e che dopo di lui invece ha regolarmente fatto parte degli undici in campo. Il primo a giocare la palla con i piedi. Il primo, tra le risate e lo scherno generale, ad uscire dalla nicchia sicura dell'area piccola per avventurarsi 'oltre'. Solo questo basterebbe per allargare lo sguardo sulla sua carriera, ma non basta.

Dopo aver concluso la carriera, Giuliano si è ritirato a vita privata al Galluzzo, una piccola frazione alle porte di Firenze. Non ha però abbandonato il calcio, almeno quello giocato, fatto di polvere e pallone. Seguiva i ragazzi sui campi di provincia, li consigliava, ma non lo faceva come un grande campione che in carriera aveva addirittura alzato due Coppe Campioni, lo faceva come un nonno, umile e paziente come solo i nonni sono capaci di fare. La sua vita si divideva tra l'amatissima moglie, orgogliosamente tifosa della Fiorentina, il circolo dove si recava in macchina per giocare al suo amato Tressette, i figli e i nipoti. Un uomo umile e forte, che negli anni ha tramandato alle generazioni successive i valori di un calcio che non c'è più, i valori della vita, della famiglia, del lavoro.

Mancherà tantissimo a tutti coloro che lo conoscevano. Mancherà al calcio per i suoi ricordi e la sua lucidità. Mancherà perché persone come lui sono sempre più rare. Addio Giuliano, portiere dagli occhi di ghiaccio e dall'enorme cuore a forma di pallone.