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Barak e i suoi quattro fratelli: così è cambiato il Lecce a gennaio

Barak e i suoi quattro fratelli: così è cambiato il Lecce a gennaioTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 30 marzo 2020, 08:15Serie A
di Dennis Magrì

Un mercato di riparazione da dieci e lode. A distanza di quasi due mesi, in casa Lecce c’è grande soddisfazione per quelli che sono stati gli innesti di gennaio. Tanti prestiti, alcuni con diritto di riscatto (ad esempio Deiola), secco quello di Barak. A titolo definitivo, invece, è arrivato Donati, rimasto svincolato dopo l’addio al Mainz dello scorso giugno.

I cinque innesti portati dal direttore sportivo Mauro Meluso alla corte di Fabio Liverani hanno completamente cambiato il volto di una squadra, quella titolare, semirivoluzionata. Il tandem formato da Barak e Saponara, scarsamente utilizzati da Udinese e Genoa nella prima parte di stagione, hanno dato fantasia e qualità nella manovra, imprevedibilità nell’ultimo passaggio. E gol: uno per il ceco, bellissimo contro il Torino, e uno per Saponara, pazzesco all’Atalanta. Contro i bergamaschi ha trovato la via della rete anche Giulio Donati: prima nella propria porta, poi in quella avversaria. Un terzino di affidamento, diventato semplicemente mostruoso in entrambe le fasi di gioco: attento e preciso dietro, un cavallo pazzo quando c’è da ribaltare il fronte d’attacco. Sempre osannato dai tifosi, che vedono in lui lo spirito giallorosso. Per quanto riguarda la sua crescita esponenziale, le avventure in Germania con Bayer Leverkusen e Manz, prima di tornare nel Salento, si fanno vedere.

Deiola, invece, arrivato in prestito con diritto di riscatto e controriscatto in favore del Cagliari, si è riscoperto perno indissolubile nella posizione centrale del campo: con lui meno qualità e precisione in fase d’impostazione, ma grande sostanza. E anche un gol, il primo per lui in A, contro il Torino. Una piacevole scoperta, essendo arrivato un po’ in sordina dopo il mancato approdo in giallorosso dell’ex compagno di squadra Ionita. E infine c’è Paz, una carta usata nei minuti finali da Liverani contro granata, SPAL e Napoli, ma non ancora diventato un titolare. “Non ancora” perché questa sosta potrebbe stravolgere tutti i piani. In casa Lecce, ma non solo.

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