Bene in avvio, poi il crollo. Lazio in ginocchio nella ripresa

1-4 all'Olimpico, 4-1 al San Paolo. Il Napoli riserva alla Lazio lo stesso trattamento tra andata e ritorno: da settembre a febbraio, il divario tra le due formazioni è diventato più evidente fino a toccare la differenza di ben 17 punti tra il primo posto dei partenopei e il terzo dei biancocelesti. Una Lazio che, prima di subire il pari di Callejon al 44', aveva giocato anche bene: tutti a correre per un unico obiettivo, sia in difesa che in attacco per provare a replicare il vantaggio iniziale firmato da de Vrij. E invece, successivamente c'è stato il vuoto. Il black out, perché la banda di Inzaghi s'è sciolta come neve al sole.

Colpita e affondata dall'autorete di Wallace, dal tocco beffardo di Zielinski e dal poker firmato da Mertens. Adesso il tecnico biancoceleste deve analizzare ancora più a fondo gli errori commessi dalla sua squadra, arrivata addirittura alla terza sconfitta di fila in Serie A. E se non si tratta di crisi tecnica, i numeri iniziano a dire altro.