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Big trattenuti e saldo attivo, ecco il mercato senza diesse della Roma dei Friedkin

Big trattenuti e saldo attivo, ecco il mercato senza diesse della Roma dei Friedkin TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 7 ottobre 2020, 08:30Serie A
di Dario Marchetti

Il mercato della Roma chiude con il brivido Smalling, ma al gong finale la società può tirare un sospiro di sollievo. Il bilancio acquisti/cessioni è positivo, grazie soprattutto all’addio di Schick. Il Bayer Leverkusen ha iniettato 26,5 milioni di euro nelle casse giallorosse alle quali nell’immediato vanno ad aggiungersi i 4 di Gonalons e gli 1,5 per Kolarov. Totale dell’incasso 32 milioni mentre di questi ne sono stati reinvestiti 19 così suddivisi: 15 per Smalling, 2 per il prestito oneroso di Borja Mayoral e altrettanti per Kumbulla. Saldo finale che registra dunque un +13 che non cambia di molto lo stato dell’arte dei conti in casa Roma, ma che quantomeno li alleggerisce da stipendi pesanti come quelli di Florenzi, Perotti, Kluivert, Under, Olsen, Kolarov e Schick. A questi si aggiungono anche Antonucci, Cetin, Gonalons, Riccardi, Fuzato e Coric per un risparmio totale alla voce monte ingaggi di 20 milioni.

Inoltre è stata mantenuta la promessa da parte di Fienga. “Vogliamo trattenere i migliori” ha detto a più riprese l’ad della Roma negli ultimi mesi e così è stato. I primi a esser ritenuti incedibili dalla nuova proprietà sono stati Lorenzo Pellegrini (per il quale ora si dovrà trovare un accordo sul rinnovo) e Nicolò Zaniolo. A rafforzare il concetto espresso dal Ceo anche la tenacia nel riconfermare Mkhitaryan e Smalling, ritenuti fondamentali da Fonseca. Così come le offerte respinte al mittente per Veretout, altro cardine della formazione del portoghese. Alla fine del mercato è rimasto anche Edin Dzeko, sul quale tutti si erano ormai rassegnati a vederlo con la maglia della Juventus. In questo caso non è stata tanto la bravura della società nel confermarlo, quanto l’affare Milik sfumato a far saltare il banco. Fonseca ora dovrà ricucire il rapporto con il bosniaco, ai Friedkin, invece, lo smaltimento degli ultimi esuberi nel prossimo mercato.

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