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Bologna e Sansone salutano la crisi. E sta sbocciando Skov Olsen

Bologna e Sansone salutano la crisi. E sta sbocciando Skov OlsenTUTTO mercato WEB
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domenica 1 dicembre 2019, 21:52Serie A
di Gaetano Mocciaro

"Non sono contento delle ultime prestazioni del Bologna, è ora di cambiare marcia" ha dichiarato venerdì Sinisa Mihajlovic nella sua prima conferenza stampa dopo l'annuncio della malattia che lo ha colpito. La sua squadra, quella che ha salvato quando sembrava spacciata e che stava plasmando per un campionato ambizioso, sta faticando. Non vinceva dal 27 ottobre e da allora ha raccolto un solo punto in quattro partite, con lo spettro della zona retrocessione che si è fatto concreto.

Le parole del serbo hanno portato i frutti sperati: la reazione di un gruppo che ha sempre seguito il suo condottiero. E si è visto stasera, non mollando contro un avversario che oltre ad essere più forte si trovava con un gol di vantaggio. Una squadra che dopo il pareggio non si è accontentata, ha annusato la possibilità di vittoria, cercandola e trovandola. E rompendo un tabù di sette anni. Nel 2012, con Stefano Pioli in panchina, quel Bologna espugnò San Paolo due volte in quattro giorni, fra campionato e Coppa Italia. Da allora cinque sconfitte consecutive, tra cui un umiliante 6-0 dove Dries Mertens segnò tre reti.

È stata la serata di Andreas Skov Olsen, il predestinato protagonista dell'amletico dubbio in estate (trasferirsi o non trasferirsi) che ha trovato il suo primo gol italiano. Il suo ingresso al posto di uno spento Orsolini ha cambiato la storia della partita. Lui, che con l'Under 21 danese fa la differenza finalmente ha dimostrato di poterla fare anche in Serie A. Ha solo 19 anni e un potenziale incredibile.

È stata la serata di Nicola Sansone: lui la Serie A la conosce bene e non lo si era mai visto così in difficoltà come quest'anno (5,69 la sua media voto prima della sfida del San Paolo). Era partito bene, due gol e un assist. Poi il cucchiaio di Marassi contro il Genoa, la traversa e una vittoria buttata alle ortiche. L'inizio di una serie di prestazioni fra il negativo e lo sconfortante, lo spunto assente e una situazione della squadra che non lo ha nemmeno aiutato. Stasera si è preso la scena: sua la giocata da cui è nato il gol di Skov Olsen, suo il pressing vincente su Maksimovic, proseguito con l'azione corale che lo ha visto finalizzare. In mezzo ci ha infilato dribbling, giocate, conclusioni pericolose. Una delle migliori prestazioni dal suo ritorno in Italia, un indizio che quel cucchiaio forse è stato digerito.

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