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Bonucci: "Accetto i fischi, ma non con l'Italia. Siamo a buon punto"

Bonucci: "Accetto i fischi, ma non con l'Italia. Siamo a buon punto"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 19 novembre 2018, 21:422018
di Ivan Cardia

"Quando ho affrontato i fischi con maglie di Juventus e Milan io li ho sempre accettati e addirittura condivisi". In conferenza stampa, Leonardo Bonucci è tornato sui fischi di San Siro: "I tifosi - riporta gazzetta.it- rappresentano la parte passionale del calcio e vivono la propria fede come gli pare. Purtroppo quelle dei fischi sono scelte che fanno parte della nostra cultura. Ho etichettato con un epiteto sbagliato la tifoseria (imbecilli, ndr) e chiedo scusa, anche perché è stata una minima parte del pubblico di Milano, che invece per la maggior parte mi ha incitato. Potevo evitarlo, però quella cosa mi ha infastidito. Quando si gioca con l'Italia queste cose andrebbero messe da parte. Se non lo facessi io, sarebbe come se non passassi la palla a uno che in campionato non gioca nella mia squadra.

Io sono sempre schierato contro chi insulta e lo dico a ragione, visto che a me sono stati presi di mira figli, mogli e madri. Ma non è stato bello ricevere fischi quando indosso la maglia della Nazionale e rappresento sessanta milioni di persone. In ogni caso, ringrazio per la vicinanza Mancini, la Federazione e il c.t. del ciclismo Cassani. Ringrazio anche i 70.000 di San Siro, che sognavano le Final four. Adesso, però, mettiamo un punto e voltiamo pagina. So di essere diventato un bersaglio per tanta gente, ma so anche che nella vita le cose importanti sono altre".

Sul percorso dell'Italia.
"Siamo a buon punto, abbiamo dimostrato di potercela giocare contro i campioni d'Europa e contro la Polonia, una squadra in crescita e con grandi individualità. Quello che stiamo affrontando è un percorso che ci consentirà di essere una squadra più forte. E infatti abbiamo visto grandi passi avanti nelle ultime due partite. Speriamo di continuare anche contro gli Stati Uniti. Adesso alcune grandi come la Germania attraversano momenti di crisi, c'è un ricambio generazionale. Per questo l'Italia deve farsi trovare pronta".