Cagliari, alla ricerca di una vittoria scacciacrisi (con un Nainggolan in più)

"La sfida con il Benevento è una partita spartiacque, perché una vittoria può cambiare per noi tante prospettive". Parole decise quelle di Eusebio Di Francesco, che nella conferenza stampa prima della sfida di oggi ha chiarito più di una volta come quella contro le Streghe di Pippo Inzaghi sia una gara da non sbagliare. Servono punti ai rossoblù, che ancora una volta dovranno fare i conti con le tante assenze, specialmente in difesa. Al centro mancheranno Godin, Klavan, Carboni ("Ho in rosa 6 centrali, ma ormai ne ho solo 3 a disposizione" ha detto il tecnico abruzzese), mentre sulle fasce Faragò e Lykogiannis, appiedato per un turno dal giudice sportivo dopo la doppia ammonizione rimediata nell'ultima sfida contro il Napoli. A queste brutte notizie fa sicuramente da contraltare la prima stagionale in rossoblù di Radja Nainggolan, novello figliol prodigo al secondo ritorno in Sardegna in prestito dall'Inter: c'è curiosità per vederlo all'opera, dopo le a dir poco sporadiche presenze con la maglia nerazzurra. Quanti minuti avrà il Ninja nelle gambe e, soprattutto, in che posizione giocherà? Sono questi due dei principali interrogativi relativi al suo utilizzo, che in ogni caso non è in dubbio.

DUBBIO CENTRAVANTI – Balla soprattutto la posizione di Nandez, che potrebbe esser confermato tra i due mediani insieme al rumeno Marin, oppure riportato da esterno alto a destra con Nainggolan a fianco dell'ex Ajax e Standard Liegi, un po' in flessione nell'ultimo periodo. Difficile, però, che il belga inizi dalla panchina, nonostante una condizione atletica che Di Francesco ritiene non gli permetta ancora di fornire 90 minuti di alto livello. Qualche dubbio invece sul centravanti: Simeone o Pavoletti? L'argentino è alla ricerca del gol che gli manca dallo scorso 31 ottobre, mentre il livornese ha una tradizione positiva contro il Benevento con due partite e altrettanti gol, decisivi per le vittorie rossoblù contro i campani nel campionato 2017-18. Una scelta che probabilmente si protrarrà fino all'ultimo, con Di Francesco alle prese con un ballottaggio quanto mai difficile da sciogliere. Quel che conta, però, sono soltanto i punti: perché, come detto dallo stesso tecnico rossoblù in conferenza stampa, "serve una vittoria scacciacrisi", in grado di far ripartire il meccanismo un po' arrugginito del Cagliari.