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Cagliari, Cragno: "Stagione sfortunata a causa dei tanti infortuni"

Cagliari, Cragno: "Stagione sfortunata a causa dei tanti infortuni"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 13 giugno 2019, 16:39Serie A
di Luca Bargellini

Attraverso il proprio account Instagram Alessio Cragno, portiere del Cagliari, ha pubblicata un'intervista realizzata sul canale tv di 21.be. Ecco uno stralcio delle dichiarazioni del giocatore toscano: "Cosa mi rende più felice? La continuità delle prestazioni: non per chissà quale parata, ma per non aver commesso tanti errori. Per un portiere è positivo, il più bravo non è quello che fa più parate, bensì quello che sbaglia meno".

Un bilancio della stagione appena conclusa? "Siamo stati un po' sfortunati, dopo la sosta invernale ci sono stati numerosi infortuni: oltre che nelle partite, anche in allenamento non ci hanno permesso di avere un livello altissimo, a un certo punto ci siamo ritrovati in diciotto con quattro portieri in rosa. Fai fatica anche a fare la partitella"

Se studio gli altri portieri? "Di portieri in Serie A ce ne sono. Szczesny, Alisson lo scorso anno, Handanovic, lo stesso Sirigu: stanno facendo una carriera ai massimi livelli. Un portiere si può studiare fino a un certo punto, ognuno ha le proprie caratteristiche: chi ha più forza, chi ha più reattività. Se Sirigu para in un certo modo, difficilmente posso replicarlo, per fisico ad esempio".

Come confrontarsi con gli attaccanti? "Prima della partita, cerchi di fare attenzione ai movimenti offensivi dell'avversario, così come fanno i difensori. Se l'attaccante rientra, se va sul fondo: controlli quelle situazioni lì, cerchi di capire cosa potrà accadere. Se conosci come si comporta, puoi capire come andrà a finire. I vari Higuain, Icardi, sono giocatori che non vedi per 80 minuti ma gli basta una mezza azione che ti fanno gol e ti fanno male. Devi sempre stare sul pezzo, basta veramente poco per passare da un gol subito a un gol salvato".

La Nazionale? "L'atmosfera è qualcosa di incredibile, ti ritrovi a far parte della squadra in cui hai sempre sognato di poter essere. Mi sono ambientato facilmente, per merito di chi c'era già, e con una buona metà del gruppo avevo già condiviso le selezioni giovanili. Con i portieri mi trovo bene, Donnarumma e Perin li conoscevo, con Sirigu non avevo mai parlato ma è un ragazzo d'oro. Ricordi azzurri? Nel 2006 non riuscii a vedere la finale, credo di essere l'unico. Stavo andando in vacanza in Egitto, l'aereo fece ritardo e non riuscii a vederla. Sono arrivato che tutti festeggiavano, e allora festeggiai anche io. Con quel ritardo mi sono perso la finale, ma la semifinale è stata la partita più emozionante".

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