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Cairo: "Calciatori siano consapevoli. Cambio governance? Lo benedico"

Cairo: "Calciatori siano consapevoli. Cambio governance? Lo benedico"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 9 ottobre 2020, 14:35Serie A
di Alessandro Rimi
fonte Inviato a Milano

Dal palco del Festival dello Sport a Milano, ha parlato il Presidente del Torino, Urbano Cairo, il quale si è espresso su molteplici temi riguardanti il calcio italiano, minacciato dal Covid e pronto a tendere la mano a nuovi investitori stranieri capaci di valorizzare ulteriormente il prodotto a livello commerciale: "I calciatori oggi devono avere la consapevolezza che siamo in un momento particolare. È importante che il campionato prosegua, quindi i loro comportamenti diventano fondamentali. Non voglio dire che si debba ricorrere alla famosa bolla come hanno fatto in NBA in America, con gli atleti separati dal mondo, però ci deve essere una consapevolezza forte: quello che si poteva fare un anno fa, per adesso non si può fare più. Deve esserci una partecipazione totale per riuscire ad andare avanti con un campionato che è appena cominciato e che deve continuare".

Crede che l'ingresso di Fondi stranieri in Lega Serie A sia a questo punto diventato essenziale? - "Quella che sta vivendo il calcio italiano è una fase particolare, non tanto a causa del covid, ma per ciò che già prima stava accadendo quando il nostro football era secondo in Europa per introiti da diritti televisivi, dietro soltanto alla Premier League, con dei valori importanti. Negli ultimi otto anni abbiamo perso molto terreno, oggi siamo al quinto posto a pari merito con la Ligue 1. Abbiamo diritti televisivi internazionali che ammontano a poco meno di 400 milioni. Per questo motivo, secondo me, dobbiamo accogliere in maniera favorevole l'avvento di un fondo di private equity. Vedremo alla fine chi vincerà tra le due proposte che abbiamo sul tavolo, ma va accolto con favore perché dobbiamo dedicare a qualcuno una forte managerialità che sa scegliere uomini in tutti i settori. Hanno fatto benissimo con la Formula 1, valorizzandola grandemente e perciò è giusto in qualche modo delegare. Noi siamo i proprietari delle squadre, ma la managerialità deve essere campo di chi lo sa fare e noi abbiamo dimostrato negli ultimi dieci anni di non avere le competenze giuste. Troppi litigi, troppi particolarismi, ognuno pensa troppo al proprio orticello e non va bene. Daremo gestione a un terzo soggetto che poi dovrà scegliere il miglior manager possibile per sviluppare il fatturato del calcio italiano, dei diritti televisivi domestici e internazionali. Oltre a questo questo, il nuovo partner dovrà versare liquidità nelle casse di questa nuova società che verrà costituita per amministrare valori di grande importanza. Il presidente Dal Pino saprà come gestire tutto nel migliore dei modi. Personalmente non l'ho votato, ma l'ho apprezzato nel tempo. Ha fatto delle valutazioni attendibili, pondera molto ed è affidabile. Dobbiamo procedere in questa direzione".

Il cambio di Governance la convince appieno? - "Non solo mi convince, ma anzi lo benedico. È una cosa molto positiva. Abbiamo bisogno di manager più capaci rispetto ai precedenti".

Qual è il suo pensiero in merito all'allargamento dei broadcaster con l'ingresso di nuove piattaforme digitali? - "Stiamo perdendo molto dal punto di vista delle biglietterie, degli abbonamenti. Vale anche per gli altri Paesi. Abbiamo anche visto questo calciomercato, molto minore rispetto a quelli precedenti perché tutte le società erano evidentemente preoccupati sui ricavi da stadio che vengono a mancare. Anche il Toro che comunque ha fatto molte cose ha dovuto ragionare in altro modo sulla spesa. Vedremo ovviamente bilanci negativi in questa annata e anche nella prossima. Speriamo non in rossi devastanti. Avrei voluto anche fare di più, però poi devi anche fare i conti. Ben vengano quindi nuove piattaforme in grado di valorizzare ulteriormente il nostro calcio che è un grande attrattore pubblico e catalizzatore di introiti. Le piattaforme digitali che hanno risorse più importanti stanno già facendo investimenti notevoli altrove e sicuramente accadrà anche in Italia. Sky è un player importantissimo, Dazn ha fatto investimenti importanti e continuerà a farli, ma potrebbe darsi che arrivino nuovi player interessati al nostro calcio. Il lockdown ha aperto nuovi orizzonti e abitudini".

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