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Capello: "Milan, troppi acquisti. Servono i big dove ci sono debolezze"

Capello: "Milan, troppi acquisti. Servono i big dove ci sono debolezze"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 23 ottobre 2017, 10:492017
di Marco Conterio

Tecnico del Jiangsu Suning, Fabio Capello, parla a Radio Anch'io lo Sport su Radio 1. "Dopo la salvezza, stiamo programmando la prossima stagione -dice l'allenatore della squadra di proprietà di Suning-. Mi trovo bene, è un'esperienza nuova in un calcio diverso. C'è da fare qui in Cina anche con gli arbitri ma la cosa bella è che il movimento calcistico è in crescita grazie a chi è arrivato prima di me come Cannavaro e Lippi. Si cerca di portare un tipo di gioco e di far crescere i cinesi. Il presidente è appassionato di calcio. La Var? Sono sempre stato favorevole, ho pagato caro il fatto che non ci fosse quando allenavo l'Inghilterra. Aiuta molto ma va valutata attentamente in certi episodi, ci sono sfumature che vanno visionate e non viste sotto l'aspetto solo arbitrale ma anche come dinamica di gioco. Serve capire perché un fallo avviene e l'equilibrio. La proprietà cinese del Milan? Non se ne parla, si chiacchiera ma non c'è certezza sul futuro del Milan. Si parla più dell'Inter che è squadra di casa nostra. Viviamo dove c'è l'azienda Suning, siamo coinvolti con l'Inter. E' un peccato che il Milan, e lo dico da sportivo e da uomo che ha lavorato per il Milan di Berlusconi, si trovi in questa situazione dopo aver speso tanto. Pensando al Milan del futuro, servirà attenzione anche sulle questioni economiche. La Cina nuova frontiera del calcio? Credo di sì, si stanno creando centri sportivi, scuole calcio. Ci vorranno tanti istruttori dall'estero ma soprattutto che i cinesi prendano direttive dal calcio europeo. Gli stadi sarebbero già pronti per il Mondiale, non manca niente.

Serve far crescere il calcio cinese, se continueranno su questa strada, in dieci anni potrà essere una delle dieci nazioni del calcio mondiale. Il Milan? Io ho già dato... Volevo tornare ad allenare una squadra come ultima esperienza, mi è stato proposto di salvare il Suning. Ho ancora un anno di contratto e poi vado in vacanza. Io sono amico di Donadoni, è stato mio giocatore e ottimo tecnico -dice a un ascoltatore che proponeva l'allenatore del Bologna per la panchina rossonera-. Agli allenatori va dato tempo, andava rinforzata prima la squadra: non comprare tanti giocatori ma tre importanti, che facessero la differenza. Il Napoli? Ho visto una bella gara contro l'Inter, un grande calcio come non vedevo in Italia da tempo. Continuità di gioco, un arbitro che fischiava pochissimo e due stili diversissimi. Un grandissimo Napoli e un'Inter che cercava di andare avanti con palle rasoterra, filtranti, senza lanci lunghi. Altri campioni in Cina? Stiamo aspettando le decisioni che verranno prese. Non sappiamo ancora quando giocheremo l'anno prossimo, aspettiamo ancora cosa potremo fare. Sugli ingaggi c'è stato un tetto ma poi sono stati superati, basti pensare a quel che è successo con PSG. L'Italia? L'emozione che ti danno inno e maglia è straordinaria, teniamoceli stretti, almeno è qualcosa che ci lega alla bandiera. Spero che l'Italia, col cuore, con San Siro pieno, vada in Russia. Non possiamo pensare a un'Italia che non va al Mondiale. Il cambio dirigenza del Milan? Ora serve tempo per capire che potranno fare Mirabelli e Fassone in una piazza diversa, se saranno in grado di sopportare la pressione".