Cartellini, pochi gol e mercato, alla Roma di Mou non resta che Zaniolo

L’emergenza in casa Roma è totale. Spinazzola, Pellegrini ed El Shaarawy torneranno nel 2022, Abraham e Karsdorp sono squalificati e Felix deve combattere ancora con il Covid. Insomma, Jose Mourinho contro l’Inter ha gli uomini contati e nonostante le parole di mercoledì del Dall’Ara tutte le sue fiches saranno comunque puntate su Nicolò Zaniolo. “Al suo posto penserei di lasciare la Serie A, mi sento male per lui per quello che deve subire” era stata la lamentela dello Spelcial One, secondo il quale il 22 giallorosso non sarebbe tutelato dai direttori gara. Nel corso della sua breve carriera, infatti, ha collezionato 20 ammonizioni in 66 gare di massimo campionato con la Roma: tra chi nel periodo ha ricevuto almeno 20 cartellini gialli, solo Francesco Cassata e Pasquale Schiattarella (che però sono centrocampisti difensivi) hanno disputato meno minuti del giocatore della Roma (4182).

Un rapporto, quello tra Zaniolo e gli arbitri, quasi sempre burrascoso, un po’ come per Totti agli inizi. E secondo Mourinho ora sta pagando proprio questo. Con gli avversari che gli dedicano sempre marcature al limite e direttori di gara indisposti per l’atteggiamento di Nicolò. Eppure con l’Inter toccherà ancora a lui nonostante qualche mal di pancia per via degli arbitri, per un avvio di stagione con pochi gol (due solamente fin qui ed entrambi in Conference) e per via di un rinnovo in ballo con la Roma. Nella Capitale, al netto dei ‘consigli’ di Mou, sta bene e con il nuovo anno si aspetta di arrivare a dama con la società che lo ritiene un perno fondamentale della squadra del futuro. Un futuro che per il club passa molto anche dai risultati, per questo vincere con l’Inter diventa fondamentale per evitare un treno Champions che già adesso sembra lontano.