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Cento minuti, tanto vento e due gol: Fiorentina-Cagliari termina 1-1

Cento minuti, tanto vento e due gol: Fiorentina-Cagliari termina 1-1TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 21 ottobre 2018, 20:022018
di Gaetano Mocciaro

Pareggio a due facce, quello fra Fiorentina e Cagliari. Al "Franchi" termina 1-1 dopo un orribile primo tempo, nel quale c'è stata una sola occasione da rete e un secondo tempo entusiasmante, reso frizzante una volta sbloccata la partita. È stata necessario l'intervento del VAR per un contatto Barella-Chiesa, a causare il rigore del vantaggio viola e cambiare l'inerzia dell'incontro, poi rireso dai sardi grazie alle sostituzioni.

SORPRESA CERRI Pioli opta solo per un cambio rispetto alla sconfitta sfortunata contro la Lazio: fuori Benassi, dentro Edmilson a centrocampo. Sorprende Rolando Maran che preferisce Alberto Cerri a Leonardo Pavoletti al centro dell'attacco. La giovane punta aveva giocato dal 1' solo in un'occasione, un mese fa nella sconfitta contro il Parma, per sostituire prorprio il livornese che era indisponibile e che oggi è stato tenuto a riposo dal tecnico poiché appena divenuto padre e con qualche ora di sonno arretrata. Per il resto avanti con Faragò per l'infortunato Srna mentre si accomoda in panchina Romagna lasciando la titolarità al centro della difesa alla coppia Ceppitelli-Pisacane.

VENTO, PIOGGIA E SCARSE EMOZIONI Il primo tempo non decolla mai. Una fase di studio che sembra lunga 45 minuti se si eccettua qualche lampo. A crearlo per la Fiorentina è solamente Federico Chiesa, che quando ha l'occasione di progredire sulla destra è difficilmente marcabile. Il numero 25 dopo 12 minuti regala un sussulto con un tiro-cross teso sul quale non arriva nessuno a spingere in rete, lasciando il pallone uscire di poco. A un minuto dall'intervallo ancora Chiesa prova a fare tutto da solo con un diagonale che finisce a lato di poco. In mezzo, quasi il nulla. Con un alibi: quello del forte vento e della pioggia. Lo si capisce dalle difficoltà che i giocatori hanno nel controllare il pallone, figurarsi a provare a costruire un'azione. Barella è l'altro osservato speciale della partita e con quelle condizioni climatiche fa quello che può: regala dribbling, mette in apprensione i viola ma difficile fare di più. Cerri si vede poco ma è l'unico a trovare la porta: al 23' triangola con Joao Pedro poi calcia debolmente trovando la risposta di Lafont. C'è l'occasione per ricordare Davide Astori: al minuto 13 tutto lo stadio applaude, ricordando colui che è stato capitano di entrambe le squadre.

LA SVOLTA È DI RIGORE La Fiorentina esce dagli spogliatoi con un altro piglio: Chiesa è sempre l'uomo con la marcia in più e si attiva anche Biraghi che prima va vicino al gol, poi serve proprio il numero 25 con uno splendido cross mal sfruttato di testa. Si rivela decisiva la sfida Chiesa-Barella, in modo inaspettato: il cagliaritano atterra il viola in area, l'arbitro Giacomelli inizialmente lascia proseguire, il VAR gli fa cambiare idea. Il tocco del talento sardo è minimo, difficile da vedere. Veretout dal dischetto spiazza Cragno. È il secondo gol per il francese in questo campionato e i viola all'ora di gioco passano in vantaggio. Maran si gioca la carta Pavoletti: al centravanti gli bastano 8 minuti per ripagare la fiducia del tecnico: Joao Pedro allarga per Faragò, cross basso sul quale il centravanti è più lesto di Pezzella e supera Lafont. Quarto gol in campionato per il livornese, ma la notizia è che stavolta la rete non è di testa, bensì di piede. È il 69' ed è di nuovo parità. Ne nasce un finale di gara sorprendentemente piacevole, emozionante, nel quale tutti i protagonisti improvvisamente si svegliano: Chiesa è sempre il giocatore più pericoloso viola, Simeone invece è un vorrei ma non posso: l'argentino chiude la serata senza un tiro in porta, complice anche una cerniera difensiva eccellente. Pioli a cambiare modulo aggiungendo un trequartista Eysseric e passando al 4-2-3-1, poi si gioca anche la carta Vlahovic. Il più pericoloso resta Chiesa che costringe Cragno a un grande intervento. Il Cagliari resiste e quando ha l'occasione si fa pericoloso nelle ripartenze, grazie a un ottimo Joao Pedro che mette paura a Lafont su una conclusione deviata da Milenkovic. Le numerose perdite di tempo portano al recupero record di dieci minuti. Cosa ancor più sorprendente, se paragonata ai primi 45' nei quali non è stato concesso nessun secondo di extra time.

ADDIO FATTORE CAMPO Il pari fa sicuramente contento il Cagliari, che allunga la sua striscia positiva e guarda ai prossimi impegni con ottimismo: i sardi giocheranno domenica in casa contro il Chievo. La Fiorentina, dopo 4 successi interni su 4, si ferma alla quinta sfida lasciando così solo al Napoli il record di squadra a punteggio pieno nei confronti interni. E il calendario ora non è fra i più semplici: sabato in trasferta contro il Torino, poi la sfida casalinga contro la Roma.