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Chi è Gravina, il presidente che guida il fronte anti-Tavecchio

Chi è Gravina, il presidente che guida il fronte anti-TavecchioTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
mercoledì 15 novembre 2017, 12:302017
di Ivan Cardia

A fine 2015 è stato eletto, un po' a sorpresa, presidente della Lega Pro. Da allora, Gabriele Gravina ha dovuto barcamenarsi nelle delicate acque della Serie C, tra società scomparse e campionati a composizione variabile. Non particolarmente vicino al duopolio Tavecchio-Lotito, anche se con il primo i rapporti sono migliorati negli ultimi tempi, oggi sarà tra coloro che parteciperanno alla riunione informale in FIGC. Probabile che vesta i ruoli dell'oppositore, e già in passato è circolata l'ipotesi di una sua possibile candidatura alla presidenza, quando poi toccò ad Abodi lottare contro i mulini a vento.

Il suo nome, oltre che per le vicende della Lega Pro, è legato soprattutto alla favola Castel di Sangro. Nato in Puglia, a Castellaneta, a metà anni Ottanta rileva con Pietro Rezza la società giallorossa, all'epoca militante nei campionati dilettantistici italiani. Inizia un periodo d'oro, con la squadra che arriva addirittura in Serie B: a oggi, coi suoi cinquemila abitanti, Castel di Sangro è ancora il più piccolo comune mai rappresentato in cadetteria. Il miracolo sportivo finisce, la carriera calcistica di Gravina prosegue, specie nel calcio giovanile: guida la delegazione dell'Under 21 ai campionati europei del 2004, 2007 e 2009 oltre che ai giochi olimpici di Atene 2004 e Pechino 2008. Il resto è storia recente: il ruolo di consigliere federale, l'elezione a presidente di Lega Pro, rinnovata nel 2016 con una maggioranza bulgara (55 voti su 58 espressi). Le idee? Ha difeso la Serie C a 60 squadre, ma in una recente intervista ha parlato di una B2 a 40, lasciando intendere che l'attuale sistema non lo convinca. Ha proposto il progetto rating, che per ora non pare decollato. Oggi, qualche nodo verrà al pettine. Per il futuro, si vedrà.