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Ciro il Grande

Ciro il GrandeTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 24 ottobre 2017, 08:002017
di Raimondo De Magistris

C'è un piglio diverso in chi cade e riesce a rialzarsi. In chi ha toccato il fondo ed è riuscito a tornare in alto, più cattivo e forte di prima. E' il caso di Ciro Immobile, bomber che in questo momento è saldamente al comando della classifica cannonieri della Serie A con 13 reti.
I 22 gol realizzati al Torino nella stagione 2013/14 sembravano il preludio a una carriera ad altissimi livelli in Europa. Ventidue reti e la vittoria della classifica cannonieri due anni dopo aver vinto quella di B. Un record eguagliato poche volte nella storia del calcio italiano che potrebbe far sentire un Dio chiunque. E che, probabilmente, lo fa anche con Immobile.

Nell'estate 2014 il Borussia Dortmund lo chiama per sostituire Robert Lewandowski, una investitura troppo grande per un giocatore che pensa di poter ricoprire quel ruolo così carico di pressioni, e invece cade sotto il peso dei paragoni. Parte titolare, impressiona in Champions, ma in Bundesliga inanella brutte prestazioni una dopo l'altra e ben presto viene relegato in panchina.
A fine campionato, solo tre reti nel campionato tedesco. Uno score che lo obbliga a cambiare area e, forse troppo frettolosamente, ad accettare l'offerta del Siviglia. In Andalusia va ancora peggio: per Immobile c'è molto meno credito e già a gennaio il suo acquisto viene rinnegato.
Cosa fare? Immobile a gennaio 2016 decide di tornare alle origini, in quel Torino che l'ha lanciato nel grande calcio. Una soluzione ponte, ma comunque utile per tornare a giocare con continuità.

Arriva così l'estate 2016, quella delle grandi scelte. Immobile è a un bivio e sa di non poter più sbagliare scelta. Ha bisogno di un posto da titolare e di una fiducia quasi incondizionata, ha bisogno di una squadra capace di costruire un progetto attorno a lui.
Ed ecco la Lazio, che contemporaneamente deve ricoprire il posto lasciato vacante da un fuoriclasse dei numeri 9 come Miro Klose.

Immobile sa di non poter fallire e non fallisce. Anzi. Si rialza e completa quel processo di crescita interrotto per un paio di stagioni. Con Inzaghi, più che con i suoi compagni di reparto (Felipe Anderson, Keita o Luis Alberto), si crea un rapporto speciale che porta il bomber di Torre Annunziata ad esaltarsi come non mai.
I numeri sono sotto gli occhi di tutti. Nel primo campionato, pur non lottando mai seriamente per la classifica cannonieri, supera con facilità quota venti reti in Serie A. In questa stagione dopo nove giornate è già a 13, uno score straordinario suggellato da un recente rinnovo di contratto che ha fatto di Ciro Immobile il giocatore della Lazio dell'era Lotito.

© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
© foto di Federico Gaetano
© foto di Federico Gaetano