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Claudio Nassi: i passi avanti del calcio!

Claudio Nassi: i passi avanti del calcio!
sabato 19 gennaio 2019, 08:31Serie A
di Redazione TMW

Sono 50 anni che si parla di violenza nel calcio, accentuata dalla nascita dei gruppi ultras. E non capisco come sia possibile continuare a parlarsi addosso senza risolvere il problema. Se i capi delle curve sono in mano alle società, basterebbe convocare i presidenti e comunicare loro che è tempo di rompere i rapporti con questi signori, altrimenti si arriverà a interventi drastici. Credo di non essere il solo a sapere come stanno le cose. Ne sono così convinto che martedì ho chiesto spiegazioni. La risposta non si è fatta attendere: "Sono così tanti gli interessi intrecciati che è più facile parlarsi addosso, anche per non venir meno alla legge non scritta che "tutto cambi perché niente cambi"". Ma come, neppure i politici, che sono fuori dal sistema, possono intervenire? Puntuale la risposta: "Pensano ai voti. Il consenso avviene sull'ignoranza e l'importante è gestire la comunicazione".

Per chi è nato nel calcio, ha vissuto nel calcio e vorrebbe vedere il calcio italiano tornare ai vertici, accorgersi di non aver ancora capito è triste. D'accordo, cerco tutte le attenuanti possibili e talvolta mi diverto, perché so, in anticipo, di predicare nel deserto. Pensate, si parla ancora di calcio nella scuola. E' incredibile! Non rimane, quindi, che accontentarsi, perché, in confronto a chi c'era prima, gli attuali dirigenti sono dei giganti. Con la A e la B a 20 squadre e il semiprofessionismo per la C si è fatto un passo avanti. Come con la riduzione a 50 dei Centri Federali. Vabbene, dovevano essere azzerati, ma ne erano stati programmati 200. Dopo aver detto che dover presentare bilanci certificati da commercialisti iscritti alla Consob, per avere i contributi delle tv, è ancora un passo avanti e che la Spa Sport e Salute migliorerà i rapporti tra CONI e Federazioni, bisognerebbe rendersi conto che la rivoluzione del calcio in chiave tecnica dovrebbe partire da Coverciano, dove, per ragioni elettorali, pare non si possa intervenire.

Infine rimane sul tavolo il cancro dei procuratori, da regolamentare al più presto, dal momento che non si può estirpare. Ma quante sono le società di B, C e D disposte a dire al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giorgetti, che i procuratori sono il male del calcio? Anche in questo caso gli intrecci sono molteplici. Forse se qualcuno gli mettesse la pulce nell'orecchio e gli parlasse di illeciti e di truffa all'Erario, verrebbe da pensare a un'ulteriore scossa. Ma piano, mi raccomando, e con giudizio.

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