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Da Alisson a Nainggolan, 200 milioni di plusvalenze ma la squadra di Roma-Barça non c’è più

Da Alisson a Nainggolan, 200 milioni di plusvalenze ma la squadra di Roma-Barça non c’è piùTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 10 aprile 2020, 14:08Serie A
di Dario Marchetti

La squadra di Roma-Barcellona non esiste più. Sono passati esattamente due anni. Era il 10 aprile del 2018 quando la formazione di Di Francesco si apprestava a battere per 3-0 Messi e compagni all’Olimpico eliminando dalla Champions i blaugrana e approdando in semifinale. Sarebbe potuto essere lo step necessario per alzare l’asticella delle ambizioni del club, mentre oggi assomiglia sempre di più al picco che precede la fase calante della gestione Pallotta. Da quella notte ne sono successe di cose: Monchi e Di Francesco sono andati via praticamente un anno dopo, Totti e De Rossi non fanno più parte della Roma e soprattutto la formazione scesa in campo, tra titolari e subentrati, non c’è più per 8/13.
OCCASIONE PERSA - Una rivoluzione totale dal sapore di ridimensionamento a fronte di plusvalenze corpose che hanno permesso al club di tenere i conti in ordine, almeno fino allo scorso bilancio. Dell’undici titolare nella sfida contro il Barcellona sono andati via Alisson per 72,5 milioni, Manolas per 34, Strootman a 25 e Nainggolan a 24, ai quali vanno aggiunti Florenzi (in prestito al Valencia) e De Rossi a zero. Nella ripresa subentrò El Shaarawy, volato in Cina per 16 milioni e se dovesse concretizzarsi anche il riscatto di Schick al Lipsia, la Roma potrebbe vantare ricavi per 200,5 milioni di euro da 8 calciatori protagonisti quella sera.

Dei restanti cinque che parteciparono alla gara, due sono ancora intoccabili nello scacchiere giallorosso e stiamo parlando di Dzeko e Kolarov. Discorso diverso per Under che potrebbe essere la plusvalenza di quest’estate con Fazio e Jesus che hanno entrambi il contratto in scadenza nel 2021 e non rientrano più nei piani del club. Insomma, quella che sarebbe dovuta essere l’occasione per il definitivo salto di qualità si è trasformata in un depauperamento tecnico dove ci sono diversi protagonisti. Neanche Di Francesco è esente da colpe, come ha ammesso lui stesso qualche giorno fa a Sky. “Pentito di aver avallato alcune cessioni come quelle di Nainggolan e Strootman” dirà il tecnico abruzzese. Troppo tardi, ormai. E la beffa più grande è che come tutto questo non sia servito neanche a dare stabilità ai conti, i -140 milioni di rosso in proiezione al prossimo 30 giugno ne sono la prova.

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