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Da Ancelotti a Conte: il made in Italy non funziona più. Con un'eccezione

Da Ancelotti a Conte: il made in Italy non funziona più. Con un'eccezioneTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 7 febbraio 2018, 14:152018
di Raimondo De Magistris

Appartengono al passato i giorni in cui gli allenatori italiani dominavano in Europa. Quest'anno, a differenza della passata stagione, il tecnico formato nell'illustre scuola di Coverciano non funziona più. Almeno all'estero.
L'esempio più lampante e chiacchierato di questi giorni è Antonio Conte. Osannato da tutti i tifosi del Chelsea dopo la vittoria della Premier League la scorsa primavera, il tecnico pugliese quest'anno fatica molto più del dovuto: il bis in Inghilterra è ormai pura utopia da un bel pezzo, ma a rischio dopo gli ultimi risultati è anche la qualificazione alla prossima Champions League. Il ko nel derby col Watford ha addirittura alimentato le voci di un suo esonero immediato. Una ipotesi scongiurata dal CdA di ieri, ma che non lo mette al riparo da un licenziamento prima della fine della stagione.
Già esonerato Carlo Ancelotti al Bayern Monaco. Per lui, dopo una prima stagione in Baviera da ordinaria amministrazione per gli standard del Bayern, fatale la pesante sconfitta in Champions col PSG.
Stessa sorte per Paolo Tramezzani al Sion, esonerato il 22 ottobre dopo 16 partite, e per Cesare Prandelli all'Al-Nasr, mentre Andrea Stramaccioni resiste allo Sparta Praga una classifica non all'altezza delle aspettative e le contestazioni dei tifosi che più volte l'hanno invitato a tornare in Italia.
Tempi duri anche per Massimo Carrera in Russia. Dopo aver vinto il titolo nel 2017, lo Spartak ha faticato soprattutto a inizio stagione e solo a dicembre s'è rimesso in riga con una striscia di cinque vittorie consecutive che, comunque, non sono servite per avvicinare sensibilmente il Lokomotiv capolista. In Russia sta stentando anche lo Zenit di Roberto Mancini, tecnico forse più concentrato su un possibile futuro alla guida della Nazionale che sul presente a San Pietroburgo.
Peggio, decisamente peggio, sta facendo Vincenzo Montella a Siviglia. Poco più di un mese dopo il suo ingaggio, il club andaluso sta già pensando all'esonero dell'aeroplanino che sta attraversando la sua stagione più difficile da allenatore.

E l'eccezione? Arriva dalla Francia. Ed è sempre lui, l'uomo dei miracoli: Claudio Ranieri. Con un Nantes che aveva nella salvezza tranquilla il suo unico obiettivo, il tecnico romano sta provando a ottenere la qualificazione alla prossima Europa League: dopo 24 giornate i canarini sono quinti, dietro solo alle quattro corazzate di Francia che hanno giocatori e budget ben più importanti.