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Da Napoli ad Abu Dhabi. Il giro del mondo in ventisette anni

Da Napoli ad Abu Dhabi. Il giro del mondo in ventisette anniTUTTO mercato WEB
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
venerdì 16 settembre 2011, 13:362011
di Andrea Losapio

Ventisette anni fa, correva l'anno millenovecentottantaquattro, il 16 settembre esordiva il più forte giocatore che Napoli - e probabilmente il mondo - ha mai visto calcare il proprio campo. La Serie A, bardata a festa per accogliere uno dei più promettenti giocatori del globo, vede al Bentegodi l'ingresso di Diego Armando Maradona. Il pubblico italiano è chiaramente incuriosito, e la prima non è certo contro uno sparring partner: l'Hellas si afferma per 3-1, iniziando la stagione che porterà allo scudetto scaligero. Un inizio non certo banale per El Pibe, che negli anni a seguire ha fatto la storia del calcio italiano, con la Coppa Uefa, due scudetti - gli unici finora vinti dai partenopei - e un intreccio decisamente fuori dal comune, tra droga, debiti, camorra e Coppe Campioni rimirate solo da lontano, da Mosca a Madrid.
Riavvolgimento veloce ai giorni nostri, Maradona ricomincia e lo fa dal campionato arabo, con l'Al Wasl.

Società ricchissima, e non c'erano dubbi, che però non è al vertice del proprio torneo, anche per la presenza in squadra di pochissimi giocatori provenienti al di fuori degli Emirati Arabi Uniti: i due milioni di euro annui di stipendio a Maradona servono a riportare l'Al Wasl in cima alla Football League, con Mariano Donda - chiedere a Bari il curriculum - come principale interprete della sfera di cuoio. E proprio il connazionale di Maradona ieri ha tentato di imitare il proprio allenatore, siglando tre gol, peraltro inutili: partita finita 4-3 per l'Al Jazira e prima sconfitta per Maradona, che si lascia andare a un "il pari sarebbe stato più giusto".
A distanza di ventisette anni, un risultato molto simile a quello con il Verona di Bagnoli. Certo, non sarà la Serie A degli anni ottanta, ma Maradona ha le carte in regola per riuscire in quest'avventura. Aspettando che, magari, qualcuno dall'Europa gli proponga un contratto.