Da Raul allo Shakhtar: la Roma dieci anni dopo. Sempre con De Rossi
Dieci anni e una settimana dopo. L'ultima volta della Roma ai quarti di finale di Champions League è passata da un'impresa ancora più importante ovvero dal complessivo 4-2 contro il Real Madrid, frutto di un doppio 2-1. Al ritorno, quello del Santiago Bernabeu: Taddei aprì le danze, Raul pareggiò e Vucinic, al 92', chiuse le danze. Quanto è cambiata, da allora, la Roma? E' rimasto solo Daniele De Rossi, titolare anche in quel centrocampo. Tra i pali c'era sempre un brasiliano, da Doni ad Alisson. Luciano Spalletti schierava Cicinho, Juan, Mexes e Tonetto, adesso Eusebio Di Francesco ha messo in campo Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov. Tanta esperienza, in entrambi gli undici, due terzini destri di grande spinta e qualità abbinata a quantità in mezzo alla retroguardia.
Oltre a De Rossi, c'era Aquilani a centrocampo, con Perrotta trequartista, Taddei e Mancini esterni e Totti falso nueve. Adesso la Roma è profondamente diversa, con un ariete come Dzeko a differenza del Pupone, ma tendenzialmente l'atteggiamento tattico resta quello con Nainggolan che fa il Perrotta, con Under a dribblare alla Mancini e Perotti ad accentrarsi e inventare alla Taddei. Similitudini, sebbene quella fu un'impresa ancora più importante. Ma il risultato non cambia. La Roma torna ai quarti di finale di Champions League. Con somma gioia della proprietà.