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Dahlin a TMW: "Roma, esperienza sfortunata. Nel '96 ero già della Juve"

Dahlin a TMW: "Roma, esperienza sfortunata. Nel '96 ero già della Juve"
martedì 17 ottobre 2017, 18:152017
di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per Tuttomercatoweb Martin Dahlin torna alla sua breve esperienza in Italia, quando indossò per sei mesi la maglia della Roma. Periodo non fortunatissimo per un giocatore all'epoca stella della Svezia e protagonista in passato in Bundesliga. Oggi procuratore (sito www.mdmanagement.nu, Instagram: martindahlinmanagement) l'ex attaccante ci racconta alcuni retroscena circa il suo trasferimento nel nostro Paese:

Martin Dahlin, Lei è stata una stella del calcio svedese ma la parentesi in Italia non è stata delle più fortunate: solo sei mesi alla Roma. Dopo oltre 20 anni ci può raccontare come è andata?
"È una lunga storia, basti pensare che in verità sarei dovuto diventare un giocatore della Juventus".

Cosa successe invece?
"Era gennaio 1996 ed ero in scadenza di contratto col Borussia Mönchengladbach. Decisi di non rinnovare e mi accordai con la Juventus per l'estate successiva a parametro zero. Peccato che mi abbiano detto che nel mio contratto c'era una clausola nella quale il Gladbach poteva esercitare il rinnovo automatico per una stagione. Una cosa che mi indispettì non poco, anche perché già mi vedevo con la maglia della Juventus. Pensi che per i bianconeri rinunciai al Bayern e non solo. C'era ad esempio anche il Tottenham che mi cercava".

Un anno in più di contratto significava pagare il costo del cartellino
"La Juventus offrì circa 3 milioni, il Borussia ne chiese 5 e non si trovò l'accordo. Io intanto dissi al club che non avrei più con loro. Ed ecco che arrivò la Roma".

Stagione, anzi, mezza stagione non certo indimenticabile
"C'erano cinque attaccanti: io, Totti, Balbo, Fonseca e Delvecchio. In Germania ero abituato a giocare sempre e non ero abituato a una simile concorrenza. In più c'era un tecnico sudamericano (Carlos Bianchi, ndr) che parlava spagnolo... Ad ogni modo è stata una bella esperienza, in una città bellissima e in una squadra dai tifosi fantastici. Penso di essere capitato nel momento sbagliato. Paradossalmente credo che alla Juventus, al momento la squadra più forte, avrei avuto più opportunità. Lì c'erano solamente due attaccanti e poteva essere una carriera italiana diversa. Purtroppo è andata diversamente. È così la vita".

Lei ha visto iniziare Francesco Totti, che solamente qualche mese fa ha appeso le scarpette al chiodo. Si aspettava una carriera simile?
"Diciamo che non mi sorprende affatto la sua carriera. Ho visto il suo talento da giovanissimo ed era evidente che sarebbe diventato un campione".