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Dal Genoa a Genova, Fonseca ha dato un'anima alla Roma

Dal Genoa a Genova, Fonseca ha dato un'anima alla RomaTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 21 gennaio 2020, 08:15Serie A
di Dario Marchetti

Cala il sipario a Marassi e la Roma vince 3-1 contro il Genoa. Il pensiero va immediatamente alla gara d’esordio della stagione perché le similitudini sono tante. A patire dai marcatori. Esattamente un girone dopo ritorna al gol Under, segna Dzeko e come 5 mesi fa è stato decisivo anche il terzino sinistro. Se ad agosto fu Kolarov ad essere protagonista con una punizione dal limite dell’area, domenica scorsa è toccato a Spinazzola. Il suo assist, deviato da Biraschi, ha beffato Perin e portato i giallorossi sul 2-0. Un vantaggio, però, non sufficiente a mettere al sicuro il risultato finale. La disattenzione sulla rete di Pandev ha riaperto la partita e dimostrato come qualche amnesia in casa Roma sia rimasta ancora. La differenza con le prime uscite resta comunque evidente e già la vittoria rispetto al 3-3 pirotecnico di inizio stagione ne è la prova.


CAMBIAMENTI - In 26 partite Fonseca è riuscito costruire un’identità di gioco ben chiara non cambiando il suo modo di intendere calcio, ma apportando migliorie e cambiamenti che permettessero di di adattare il suo pensiero alla Serie A. Il primo accorgimento arriva sulle fasce. Se i terzini erano chiamati a salire entrambi esponendo la propria difesa ad ampi spazi da fronteggiare, ora uno dei due esterni resta bloccato mentre l’altro sale. Con il tempo, poi, si sono definite le gerarchie. La coppia Smalling-Mancini ha dato stabilità a tutto il pacchetto arretrato, mentre a centrocampo la crescita esponenziale di Diawara ha permesso a Fonseca di alzare il livello di competitività anche in allenamento creando ballottaggi continui con Cristante e Veretout. In attacco, invece, la maturazione tattica di Pellegrini e Kluivert sta facendo la differenza. Insomma, in sei mesi la Roma riesce con più continuità ad esprimere i concetti di gioco richiesti dal tecnico nonostante i tanti infortuni e i margini restano ancora ampi e permetto di guardare con fiducia alle sfide con Juventus (Coppa Italia) e Lazio. L’ex Shakhtar ha dato un’anima alla Roma a prescindere dagli interpreti e la speranza di Fonseca è che nelle prossime conferenze stampa possa parlare di prestazione perfetta, senza l’avverbio “quasi” utilizzato dopo Genova.

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