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Dal pugno duro di Marcelino ai gol di Zaza: così il Valencia incanta la Liga

Dal pugno duro di Marcelino ai gol di Zaza: così il Valencia incanta la Liga
sabato 7 ottobre 2017, 07:302017
di Pierpaolo Matrone
Dal dodicesimo all'attuale terzo posto, il balzo è bello grande: il Valencia è la rivelazione di questo inizio di campionato spagnolo.

Dal dodicesimo all'attuale terzo posto, il balzo è bello grande. Certo, siamo ancora alla settima giornata e da qui alla fine della Liga può succedere di tutti, ma il Valencia ha già sorpreso tutti. Sette partite sono un campione sufficiente per tracciare una prima analisi e capire com'è andato fin qui l'inizio stagione. E i numeri degli Xotos sono già molto importanti. Il Valencia ha più punti del Real Madrid, segna più di tutte tranne Barcellona e Real Sociedad ed è la squadra che ha fatto il più grande salto in avanti rispetto allo scorso anno.

COSA E' CAMBIATO - Tanto. E' cambiato innanzitutto l'allenatore: Marcelino è arrivato a Valencia per proporre la propria idea di gioco, per trasmettere il proprio credo calcistico e far girare la squadra come vuole lui. Per ora, seppur con enormi margini di miglioramento ancora, c'è riuscito. Il tecnico ex Villarreal vede il calcio in maniera semplice: gioco verticale, velocità nel palleggio, pochi passaggi e un solo obiettivo: buttarla dentro. Ogni azione passa dai piedi del giocatore più importante, il capitano Dani Parejo, chiamato ad impostare con lucidità e nient'altro. Alla fase d'interdizione ci pensano i muscoli di Kondogbia, a rientrare sulla linea di difesa ci sono anche i due esterni (Guedes, Soler e Pereira intercambiabili). L'allenatore asturiano, fin dai primi giorni, ha fatto capire di voler cambiare musica ed attuare il pugno duro ad ogni problema. Nell'ultima giornata, ad esempio, il Valencia ha mostrato alcune lacune difensive, facendosi quasi rimontare dall'Athletic Bilbao, e ieri il tecnico ha ordinato un'ora in più d'allenamento per correggere tutti gli errori.

ZAZA GOLEADOR - Dietro, dove si sono subiti già sette gol (tra le prime cinque della classe nessuna ha incassato di più), c'è un work in progress costante, mentre in attacco tutto sembra già funzionare quasi al meglio. Parejo, come detto, gioca sempre in verticale e questo favorisce i due attaccanti. Uno su tutti: Simone Zaza. "La follia rende sani di mente" scrive sempre alla fine dei suoi post su Instagram. Un paradosso, divenuto il suo motto, che ha sempre accompagnato la sua carriera. Il disordine che crea equilibrio. Su e giù, come un'altalena: rivelazione al Sassuolo, uomo-scudetto alla Juventus, un fantasma al West Ham e adesso il rilancio definitivo al Valencia, dove ha raggiunto il paradiso. Soltanto Leo Messi ha segnato di più in Liga, e già questo la dice lunga. Valencia ha trovato il suo bomber (e non l'ha perso, perché il suo ultimo infortunio non è grave), Simone ha trovato la sua wellness zone e il connubio che ha tanto sorpreso, insieme, adesso sembra essere inscindibile.