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Dall'Inzaghiarsi al Serpentesco. La Crusca degli allenatori

Dall'Inzaghiarsi al Serpentesco. La Crusca degli allenatoriTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 20 settembre 2017, 06:452017
di Marco Conterio

Nuove terminologie s'incuneano nel calcio ma c'è da immaginare che il Devoto-Oli si guarderà bene dall'inserire Inzaghiarsi nel suo tomo. Però l'arrampicata sugli specchi delle conferenze, sempre più ridondanti di concetti ciclici e di verità già dette, si sta arricchendo in questa stagione di curiose novità. Luciano Spalletti ha definito Mauro Icardi serpentesco ma c'è da immaginare che sia per l'esser sgusciante e approfittatore piuttosto che viscido e perfido come il termine vorrebbe per definizione propria. La capriola del paragone è azzardata ma si confà e s'accosta allo stemma interista, con Icardi Biscione d'Argentina e delle aree avversarie. Vincenzo Montella ha azzardato l'Inzaghiarsi di cui sopra. Che significa far propri istinto e senso del gol, fiuto e rapidità d'esecuzione, con il neologismo regalato ad Andrè Silva. Il terzo per ordine di tempo a coniare nuovi termini è Eusebio Di Francesco, autore del self-movimento di pensiero.

"Altro che Zemaniano, sono Difranceschiano". Per dire che non segue correnti ma vive secondo le sue idee, incamerandone altre ma non ricalcandole in carta velina. E mentre nuove terminologie viaggeranno presto, si spera, in fuorigioco, la realtà poco cambia. Che il calcio quello resta, con la volontà d'avere sempre un modello, un metro di paragone. O di rigettarlo in toto, seguendo binari propri. Coniando nuovi fantasiosi movimenti.