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De Laurentiis, Reja e l'Hajduk Spalato: è come un'auto senza le ruote

De Laurentiis, Reja e l'Hajduk Spalato: è come un'auto senza le ruoteTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Iacobellis
venerdì 14 settembre 2018, 07:452018
di Dimitri Conti
Rubrica settimanale in collaborazione con calcioslavo.it

Aurelio De Laurentiis è davvero interessato all'Hajduk Spalato? E potrebbe davvero pensare di rilevare la società croata? In realtà, dietro a quella che potrebbe apparire anche solamente come una compravendita di quote azionarie all'interno di una società di calcio, c'è molto, molto di più. Perché alle latitudini croate il calcio non funziona affatto come in Italia. Ma proviamo ad andare con ordine, seguendo una rielaborazione da noi effettuata, e provando a spiegare nel dettaglio perché sia un'operazione così difficoltosa e come la cosa possa essere venuta fuori.

Al termine di un lavoro di ricostruzione, per svolgere il quale abbiamo contattato anche parti direttamente interessate in causa, la versione che emerge è più o meno questa, e parte da una telefonata tra De Laurentiis e Reja. L'allenatore del goriziano, in rapporti di solida amicizia con il presidente del Napoli, scherza con il suo ex numero uno sul luogo nel quale si trova. Da abitante di luoghi di frontiera, Reja conosce benissimo la città di Spalato, sede dell'ECA. E suggerisce scherzosamente: "Visto che ora compri, perché non prendi l'Hajduk?".

A quel punto un uomo verace quale ADL non può sottrarsi alla scherzosa schermaglia. E chiede a Reja se l'allenerebbe, con risposta affermativa di quest'ultimo, tramite la quale De Laurentiis tenta quindi - in pieno stile trattativa - di riaprire quel pianeta chiamato Bari, che vorrebbe affidato proprio allo stesso Reja. Al di là degli scambi tra i due, rimane comunque un altro tema da ribadire. In Croazia la notizia viene prontamente smentita, anche e soprattutto per una questione di condizioni tecniche.

Per capire meglio, bisogna far riferimento alla funzione centrale del calcio nella cultura dell'ex Jugoslavia. Cosa che ha portato il grande agglomerato federale, e poi a loro volta i singoli stati, a legarsi sin da subito ai grandi club. Tra questi, non può sottrarsi certamente l'Hajduk, che anzi può raccontare una storia di un certo rilievo. Ed un pubblico caldo, dato che per molti è la Napoli della Croazia. Al di là delle similitudini, resta il fatto che le grandi squadre slave sono a partecipazione pubblica, e ADL si sarebbe trovato a trattare non solo con un sentimento popolare intransigente verso certi lidi, ma anche direttamente con la città di Spalato, che detiene le quote maggiori della società. A tratti sembra un racconto da calcio romantico, ma lì funziona così.

A meno di impensabili mutamenti giuridici, sarebbe un po' come pretendere di far correre una macchina che può contare solamente sul telaio, dimenticandosi delle ruote. Ecco dunque perché quella di De Laurentiis sembra destinata a rimanere solamente una battuta, con tanto di conseguente divertissement pubblico messo in atto da un padrone assoluto dell'entertainment.