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De Zerbi: "Riconoscente al Sassuolo. Non ho l'ansia di dover lasciare questo club"

De Zerbi: "Riconoscente al Sassuolo. Non ho l'ansia di dover lasciare questo club"TUTTO mercato WEB
venerdì 3 aprile 2020, 21:00Serie A
di Tommaso Bonan

"Non è questo il momento di parlare di rinnovo, io al Sassuolo sto bene e sarò sempre riconoscente a questo club che ha puntato su di me seppur arrivassi da una retrocessione con il Benevento. Io sono uno molto attento alla riconoscenza. Poi vedremo. A me piace allenare questa squadra che ha ampi margini di miglioramento, si può inoltre sempre migliorare – o anche peggiorare – in ogni mercato, ma noi abbiamo deciso di puntare su giocatori di altissima qualità. Sono ambizioso, ma non ho l’ansia di dover andare via quest’anno o l’anno prossimo". Risponde così Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, in una lunga intervista a Sky Sport: "Noi in futuro come l'Atalanta? I nerazzurri a livello calcistico hanno fatto un capolavoro, hanno migliorato squadra e la mentalità e sono passati da una squadra provinciale a una squadra che disputa i quarti di finale di Champions League. Noi potremmo fare lo stesso percorso, abbiamo tutte le possibilità per farlo, anche se non sarà facile. Io mi sento un privilegiato a far parte del Sassuolo, una società dove c’è un grande spessore umano, dove sia io che i giocatori veniamo coinvolti nelle discussioni".

Il campionato deve riprendere? "Noi come Sassuolo siamo per la ripresa del campionato, ma solo nel rispetto della salute e solo alle giuste condizioni. Serve inoltre avere rispetto per le tante vittime. Non bisogna anteporre gli interessi personali a quella che sarà la continuazione naturale del calcio, che poi sarà a giugno, luglio o agosto non sarà un problema. Così come sicuramente non sarà un problema ridursi lo stipendio, io sono 7-8 anni che alleno e so che i giocatori sono intelligenti e non sarà un problema per loto rinunciare a uno o più mesi".

Come stanno i giocatori? "Li sento al telefono. Chi vive con la famiglia è avvantaggiato, perché moglie e figli fanno stare meglio. Siamo più preoccupati per chi sta vivendo questi giorni da solo, come gli stranieri, anche se sono dei professionisti esemplari e cercano di allenarsi comunque".

Boga ha margini di miglioramento? "Sì, gli serve però rimanere qualche altro anno al Sassuolo".

Come vive De Zerbi questi giorni? "Non ero abituato a stare a casa ma è una situazione obbligata. Io sono di Brescia, la situazione è anche fin troppo distante dalla realtà: io vivo vicino l’Ospedale Civile, le ambulanze partono di continuo. Il sacrificio di rimanere a casa passa in secondo piano vista la situazione tragica".

Il De Zerbi giocatore - "Che numero 10 ero? Sicuramente più scarso di Del Piero e Totti. Così come Francesco, anche io da piccolo avevo l’idea di fare il benzinaio. Sicuramente ero un 10 non particolarmente continuo, avevo intuizioni, colpi e tecnica, ma non ero maestro nell'adattarmi alle richieste dei calciatori. Speriamo che i miei calciatori non mi ascoltino… A me piace allenare il talento, quando mi dicono che un giocatore è un po' "pazzo", che ha un carattere un po' particolare, mi invoglio ancora di più a conoscerlo e ad allenarlo. Aver avuto degli scontri con gli allenatori quando ero un calciatore oggi mi aiuta a capire certe dinamiche. Il mio carattere che mi ha forse un po' penalizzato da calciatore, mi ha avvantaggiato da allenatore".

Modello di allenatore? "Guardiola ha cambiato il calcio negli ultimi anni, è stato il più geniale. Anche il Napoli di Sarri ha fatto un grande calcio. Paulo Sousa faceva giocare molto bene la sua Fiorentina all'inizio, Spalletti ha fatto un grande calcio a Roma".

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