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Dopo il piano B, anche l'algoritmo va di traverso alla A. Convinta di ripartire e non fermarsi

Dopo il piano B, anche l'algoritmo va di traverso alla A. Convinta di ripartire e non fermarsiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 6 giugno 2020, 00:53Serie A
di Ivan Cardia

Che il piano B stesse antipatico ai club di Serie A, si era capito. Anche il piano C pensato dalla FIGC in caso di nuovo stop (o mancata ripresa) alla stagione, però, va di traverso al massimo campionato. I cui club, in assemblea, hanno rimandato al mittente anche il complicato algoritmo ideato dalla federcalcio nei giorni scorsi. E proposto, di fatto, una soluzione più semplice (o semplicistica): media punti moltiplicata per le partite che restano da giocare in casa e in trasferta.

Tanto lavoro per nulla? In FIGC, qualcuno l’avrà pensato. Perché, se è vero che nei giorni scorsi il presidente Gravina ha ironizzato sulle speculazioni al riguardo (“siamo arrivati alla Normale di Pisa”), è altrettanto vero che al documento sul protocollo qualcuno ci avrà pur lavorato, arrivando a una formula algebrica che, per quanto complicata, dava garanzia sui requisiti richiesti dalla UEFA per cristallizzare le classifiche. Un calcolo più “semplice” potrebbe comunque dare dei responsi abbastanza oggettivi, è vero. Ma è altrettanto vero che le variabili pensate dalla FIGC consentono di valorizzare il più possibile il merito sportivo, senza rischiare eventuali reprimende da Nyon. In fin dei conti, basta inserire dei dati ricavabili dalle classifiche in un banalissimo foglio Excel per avere un responso.

Scudetto e retrocessioni solo se aritmetiche. Un altro punto fondamentale. La Serie A ha ribadito il principio secondo il quale il titolo nazionale potrà assegnarsi solo se lo dirà la classifica: quella vera s’intende. E su questo è difficile immaginare obiezioni dalla FIGC, che è dello stesso avviso. Un po’ diverso il discorso retrocessioni: in sostanza, nell’ipotesi di eventuale stop al campionato, la A ha chiesto che non ve ne siano, a meno di situazioni già definite quando e se ci si dovrà fermare. È una richiesta che, qualche tempo fa, ha avanzato anche la Serie C, ricevendo un secco (e non molto diplomatico) “no” da via Allegri. Dato che ora lo chiedono le big, la risposta cambierà? Improbabile. All’8 giugno, giorno del Consiglio Federale, il compito di dare nuove certezze. Intanto il campionato è pronto a ripartire. E, visti i contagi, sempre più convinto di non doversi fermare, come se questa sia l'unica strada che si prospetti al pallone "dei grandi": si legge anche così, il no all’algoritmo. Tanto non sarà mai utilizzato: è questa la speranza, più o meno sottaciuta. Abbastanza fondata, se si guarda all’andamento epidemiologico del Paese. E in fin dei conti speriamo tutti che i club della Serie A abbiano ragione.

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