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Due punti e figuracce. Gli scontri al top condannano Pioli

Due punti e figuracce. Gli scontri al top condannano PioliTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 1 maggio 2017, 07:152017
di Gianluigi Longari

Due volte Milan, una volta Juve, due volte Napoli, una volta Roma. Zero vittorie, due pareggi nei derby e poi... solo sconfitte. Basterebbe questo ruolino per lasciare intendere quanto all'Inter serva una svolta totale per avere la speranza di tornare ad essere competitiva, anche al di là delle dichiarazioni di pura circostanza che a ciclo continuo vengono riproposte a una piazza stufa di sopportare e di vedere campionati e coppe sollevati e giocati altrove. Incompetenza ed inadeguatezza sono i mali più gravi che affliggono l'universo nerazzurro, ed ai quali Piero Ausilio è chiamato a porre rimedio. In una situazione surreale il direttore sportivo è l'unico ad avere la certezza di poter contribuire alla rinascita di un club glorioso finito nel dimenticatoio da almeno 6 anni, a patto che abbia l'effettiva possibilità di decidere tanto nel bene quanto nel male.

L'esperimento Pioli ha avuto senso prima che il provincialismo dilagasse nei risultati di una nobile decaduta diventa terreno di conquista per chiunque. Prima che l'accidioso spogliatoio di mezze figure lo rigurgitasse, rifiutando di fatto ogni tentativo di pugno di ferro ipotizzato da una poco credibile guida carismatica. Proprio da qui dovrà partire il repulisti, a lato dell'inadeguatezza di più della metà di un undici titolare costruito in maniera sbagliata e completato ancora peggio. In attesa di rivoluzioni, che sia uno a decidere. Come in una società degna di questo nome e blasone.