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Avramov: "Italia, che dolore. Ho più paura di quando c'era la guerra in Serbia"

ESCLUSIVA TMW - Avramov: "Italia, che dolore. Ho più paura di quando c'era la guerra in Serbia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 20 marzo 2020, 19:23Serie A
di Lorenzo Marucci

Vlada Avramov è stato portiere di varie squadre in Italia tra cui Fiorentina e Cagliari. Nel corso di questa stagione ha fatto parte parte dello staff tecnico della Honved allenata da Sannino. Adesso, anche lui, come l'allenatore varesino ha deciso di rescindere il contratto con il club ungherese per poter tornare in Serbia e stare accanto alla sua famiglia: "Prima la salute e poi il calcio - dice a Tuttomercatoweb.com - Eravamo in semifinale di Coppa d'Ungheria e dovendo affrontare una squadre di serie B avevamo buone possibilità di approdare in finale. Ma siamo venuti via per stare con le nostre famiglie. In Ungheria è ancora quasi tutto aperto, fino a ieri c'erano solo cinquanta casi di coronavirus. Ora sono in Serbia e qui invece c'è il coprifuoco dalle otto di sera fino alle cinque del mattino. C'è uno stato d'emergenza, con i militari in strada".

Come sta vivendo questa situazione?
"Sono appena arrivato in Serbia e dovrò passare quattordici giorni chiuso in casa senza vedere nessuno, dopodichè il medico potrà dire se potrò avere contatti con altre persone. Mio fratello viene qui e mi lascia da mangiare davanti a casa. Ieri intanto ho sentito Nainngolan e Sau: con loro gioco alla Playstation. Loro sono molto forti. Marco mi sta aiutando a giocare perchè io non ho più vent'anni e sono rimasto un po' indietro... "

Dispiaciuto di aver lasciato la Honved?
"Lì ho trovato un ambiente straordinario, persone eccezionali. Ma appena ho sentito le notizie dell'Italia abbiamo parlato con Sannino e abbiamo ritenuto giusto tornare dalle famiglie. E' una situazione molto brutta: in guerra in Serbia quando arrivavano le bombe ti potevi nascondere e comunque il pericolo era soprattutto la notte. La mattina potevi uscire di casa e fare una vita quasi normale. Ecco, adesso invece ho più paura che in guerra perchè il virus ti può attaccare in ogni momento".

Che pensa della situazione dell'Italia?
"Mi fa male pensarci. E' un incubo. E' la mia seconda casa, vorrei sempre tornare da voi".

In particolare che cosa prova nel vedere città così in difficoltà come Bergamo e Brescia che lei conosce molto bene?
"Solo un anno fa ero a Brescia e non mi sembra vero che la situazione possa essere diventata così. Veramente doloroso. Anche qui in Serbia si avvertono i problemi dell'Italia: ieri il paese ha deciso di mandare un messaggio di vicinanza a tutti gli italiani esponendo in vari punti delle città i colori della bandiera dell'Italia".

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