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esclusiva

Bellinazzo: "I possibili effetti della flat tax sul calcio italiano"

ESCLUSIVA TMW - Bellinazzo: "I possibili effetti della flat tax sul calcio italiano"
© foto di Marco Bellinazzo
giovedì 7 giugno 2018, 10:002018
di Dimitri Conti

Da giorni, nelle ore in cui il nuovo governo si sta insediando all'interno delle camere di Palazzo Chigi, non si fa che parlare di flat tax. Traducibile in italiano come "tassa piatta", è un abbandono della progressività dell'imposta diretta ed il conseguente insediamento di un'aliquota fissa per qualsiasi fascia di reddito. Noi di TuttoMercatoWeb.com abbiamo voluto approfondire la possibile incidenza che potrebbe avere questo istituto di politica fiscale sul sistema calcio italiano, e per farlo ci siamo affidati in esclusiva ad uno dei massimi esperti in materia, l'economista Marco Bellinazzo, firma de Il Sole 24 Ore e Calcio e Finanza, nonché autore di diverse pubblicazioni e libri, l'ultimo dei quali, (La fine del calcio italiano) da oggi nelle librerie: "L'idea di base è avere una tassazione che abbatta le aliquote più alte. Ci sarebbe un impatto diretto su tutta la Serie A: ogni ingaggio della massima categoria, ma anche molti di B subirebbero tagli per quanto riguarda i costi societari. Le società si accollano infatti il pagamento delle imposte, calcolando gli stipendi al costo netto: la flat tax permetterebbe così ai club italiani di risparmiare molto".

In che modo?
"Mettiamo che le aliquote maggiori vengano fissate al 30%. Così il risparmio sarebbe già del 10%. Per fare un esempio, dico: l'epoca d'oro del calcio spagnolo è coincisa con la seconda metà degli anni 2000, dal 2003-2004 fino al 2010 circa. La scintilla fu l'introduzione della cosiddetta "Legge Beckham", che abbatteva notevolmente i costi sui professionisti stranieri che andavano a lavorare in Spagna, prendendo il nome dal giocatore inglese che fu acquistato dal Real Madrid dei Galacticos guidato da Florentino Perez. Quel livello di tassazione permise ai club spagnoli di fare incetta di campioni, finché non fu poi modificata da Zapatero ed in seguito abrogata. La flat tax potrebbe dunque creare un vantaggio competitivo, dato che le italiane pagano somme tra i 500 e i 600 milioni di euro all'IRPEF".

Degli effetti indiretti, invece, cosa si può dire? Penso al riflesso sugli investimenti...
"Potrebbe essere davvero un'attrattiva. Avere meno costo del lavoro in aziende che ne sostengono almeno l'80-90% può aiutare soprattutto chi attualmente già gestisce società di calcio, non tanto incentivare chi non ne ha ad entrare nel settore. Verrebbero dati meno soldi all'erario ma ciò renderebbe le società più competitive in alcuni investimenti, come quelli sulle infrastrutture. Il modo per recuperarli da parte dello Stato poi potrebbe avvenire tramite l'aumento di imposte indirette, penso ad esempio all'IVA".

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