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Caos Maldini-Mirabelli, Pagni: “Massimiliano diplomato e ds, fieri di essere calabresi”

ESCLUSIVA TMW - Caos Maldini-Mirabelli, Pagni: “Massimiliano diplomato e ds, fieri di essere calabresi”TUTTO mercato WEB
giovedì 5 marzo 2020, 14:07Serie A
di Alessio Alaimo

“Parto da un presupposto: a Massimiliano Mirabelli non è stata data la possibilità della seconda sessione di mercato e oltre al capolavoro di Donnarumma si è mantenuto basso su quelli che sono stati i suoi meriti”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex osservatore del Milan Danilo Pagni, che in rossonero ha condiviso l’esperienza con Massimiliano Mirabelli. “Tra i meriti di Mirabelli c’è la valorizzazione di Calabria e Cutrone, oltre ad aver lanciato un allenatore come Gattuso che potrebbe diventare in futuro anche il commissario tecnico della Nazionale. Nel calcio come nella vita - continua - Pagni - esistono dei passi propedeutici per conseguire qualsiasi incarico. E Mirabelli questi passi li ha fatti tutti. La squadra che ha costruito lui, se non avesse avuto qualche intoppo scivolando sulla buccia di banana a Verona e Benevento avrebbe fatto la Champions League. A me le polemiche in generale non piacciono, preferisco far parlare i fatti”.

Ai microfoni di TMW Mirabelli ha definito Maldini un medico che non ha fatto la prima elementare . La risposta dell’attuale dirigente rossonero è stata “fossi in lui eviterei riferimenti all’istruzione scolastica”.
“Dico solo che Mirabelli è diplomato, è un direttore sportivo e appartiene ad una famiglia di plurilaureati. Ed è calabrese verace, come me e Rino (Gattuso, ndr)”.

Successivamente Mirabelli ha replicato a Sportitalia sostenendo che il riferimento di Maldini fosse legato all’accento calabrese...

“Siamo fieri di essere calabresi. La genia calabrese è conosciuta nel mondo in tutti i settori. Medicina, calcio, informatica e non solo”.

E lei, da uomo di Mirabelli durante l’esperienza al Milan, come valuta il lavoro di Maldini?
“Non do giudizi sugli altri. Per ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, parlano sempre i risultati. E per ricoprire determinati ruoli deve prevalere la meritocrazia unita alla gavetta. Al Milan noi in otto mesi abbiamo monitorato il mondo, se ci avessero dato un po’ di tempo altre società non sarebbero arrivate a prendere alcuni calciatori che magari avremmo preso noi”.

Ad esempio?
“Beh, penso a Ziyech e Grealish ma ce ne sarebbero tanti altri. Eravamo presenti in tutto il mondo. Avremmo sbagliato anche noi, ma poco”.

Prima che esplodesse si pronunciò sul giovane da monitorare e disse Esposito. Oggi quale nome si sente di fare?
“Non ho dubbi: Nicolò Evangelisti, classe 2003, della Roma”.

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