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CR7 fa 35, Pontes: "Lo portai allo Sporting a 11 anni"

ESCLUSIVA TMW - CR7 fa 35, Pontes: "Lo portai allo Sporting a 11 anni"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 5 febbraio 2020, 10:00Serie A
di Gaetano Mocciaro

Cristiano Ronaldo compie 35 anni. E tirando le somme ha ottenuto tutto quello che un calciatore sogna: Champions League, Palloni d'Oro, un Europeo, campionati. E il posto nell'Olimpo dei migliori calciatori della storia. Una storia che è iniziata a Madeira e che ha avuto la prima svolta quando Leonel Pontes, allenatore delle giovanili dello Sporting, è andato proprio nell'isola a vederlo, 24 anni fa. Ai microfoni di Tuttomercatoweb il suo primo allenatore nonché tutor ci raccontala sua storia:

Leonel Pontes, riguardando alla carriera di CR7 quanto è orgoglioso di aver contribuito alla sua carriera?
"Ovviamente lo sono. Mi inorgoglisce vederlo così come calciatore e come uomo. È riuscito a diventare il più importante calciatore al mondo con una grande influenza sui ragazzi, dimostrando che nella vita non basta il talento se non lo coltivi lavorando duramente. Ed è ciò che lui ha fatto e quello che ha ottenuto è figlio dei suoi sacrifici, di un ragazzino che a 11 anni ha lasciato la famiglia per inseguire il suo sogno".

Come è arrivato allo Sporting?
"Aveva 11 anni e mi erano arrivate già delle informazioni dall'Isola di Madeira. Mi parlavano di un ragazzino molto, molto forte. Colsi l'occasione di un torneo che si disputava proprio lì e andai a giocare con lo Sporting con l'obiettivo di vederlo dal vivo. Purtroppo in quel torneo non giocò".

Cosa fece allora?
"Decisi di andare da lui e provarlo con la nostra squadra, per vedere come se la cavava. Dimostrò una notevole confidenza con il pallone, qualità individuali uniche. Era davvero uno da non lasciarsi scappare. E del resto parlando con gli allenatori delle giovanili a Madeira mi dicevano di non aver mai visto uno così. Informai lo Sporting di prenderlo immediatamente".

Si riesce a capire dove può arrivare un ragazzino a quell'età?
"Sì, perché i migliori giocatori al mondo spiccano già a 10-11 anni. Fanno cose differenti".

A 11 anni lontano dai genitori non era facile
"Viveva con altri ragazzi. Era comunque un bambino che aveva in testa un obiettivo, era focalizzato nel perseguirlo. Molto intelligente e mi colpiva anche la sua personalità, a dispetto dell'età. Aveva leadership".

Oggi compie 35 anni. Lo immagina ancora a lungo in campo?
"Non penso che si fermerà. E poi in Italia è possibile giocare fino a 40 anni...".

Vuole fargli un augurio?
"Continua a dare il meglio, sii sempre motivato. E sii felice, soprattutto".

© Riproduzione riservata
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