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D'Amico, ds Hellas: "Juric è il segreto di questo Verona"

ESCLUSIVA TMW - D'Amico, ds Hellas: "Juric è il segreto di questo Verona"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Grigolini – Fotoexpress
lunedì 11 novembre 2019, 18:00Serie A
di Marco Conterio

L'Hellas Verona ha la seconda miglior difesa della Serie A, è al decimo posto dopo dodici giornate e il monte ingaggi più basso dell'intera categoria. Durante l'estate Tony D'Amico ha preso ragazzi in prestito, svincolati, giovani vogliosi di riscatto, senatori al rientro in Italia. Grandi vecchi come Miguel Veloso o centravanti dal quartiere di fianco come Mariusz Stepinski. Lui e il presidente Maurizio Setti hanno costruito una squadra disegnata per e con Ivan Juric. Una storia nuova, e quando nascono non lo fanno mai per caso ma con programmazione. Cura. Dedizione. E piedi per terra. D'Amico, uomo mercato degli scaligeri, si confessa con sincerità a Tuttomercatoweb.com.

Direttore, la domanda suona scontata: se lo aspettava?
"Quando inizi a lavorare, parte un'annata e speri di fare bene. Di fare il meglio. Non è questione di aspettarsi una cosa o un'altra: tu lavori per il bene, quello che sarà lo vedremo a fine anno".
Ripartiamo dalla classifica: decimi dopo dodici giornate...
"Siamo contenti delle prestazioni, sono un orgoglio. Ci giochiamo sempre le partite, quello che ha creato il mister è importante visto che affrontiamo tutti allo stesso modo, senza paura. La prestazione c'è stata, sempre: è una soddisfazione, è questo il bello. Il mister è l'artefice di questo inizio di stagione, sta facendo un gran lavoro".
E' la sua annata più importante?
"L'anno scorso era la più importante perché era la prima in B, questa lo è perché la prima in A. Quella che viviamo è la più importante, quella che vivremo lo sarà. Noi siamo di supporto, dobbiamo farci trovare pronti per le esigenze del club".
D'estate non mancavano i dubbi. Eppure stupite, due uomini raccontano bene questa storia: Miguel Veloso e Sofi Amrabat.
"Stanno facendo bene, parlare dei singoli però non è la mia passione. Anche perché credo tanto nel gruppo, che è la nostra vera forza. Certo, Miguel ha un passato alle spalle importante, conosce bene il mister. Il loro rapporto è solido, sapevo chi andavo a prendere ma ora ho conosciuto una bella persona che va oltre le qualità tecniche riconosciute dal suo passato. E' un leader, riconosciuto da tutti. In tal senso è una piacevole scoperta, perché anche a livello di personalità ci sta dando tanto".
Una coppia in mezzo bella importante con Amrabat.
"Sofi ha un bel rendimento, però mi piace parlare di tutti, anche di chi ha giocato poco e niente. Tutti alzano il livello dell'allenamento, siamo contenti del gruppo. Non possiamo prescindere da nessuno, chi gioca meno nel mio modo di vedere ha più importanza perché è il motore trainante del Verona".
Siete la seconda miglior difesa. Dietro la Juventus.
"E' un dato importante, che ci rende orgogliosi. Il campionato è lungo, ci auguriamo di continuare così. Non mi stanco di ripeterlo, è merito dell'allenatore che è tosto e qualitativamente importante per la categoria. Riesce a tirar fuori il 110% dai ragazzi".
Davanti... Va meno bene, con dieci gol fatti in dodici gare.
"Guardavo la statistica di pali e traverse, siamo dietro al Napoli... Analizzando le gare, c'è da dire che abbiamo avuto occasioni, che siamo andati vicino al gol più dei dieci fatti...".
Intanto il mercato di gennaio si avvicina.
"Abbiamo quattro partite importanti da qui a gennaio, è davvero presto per parlare di sessione invernale. Per quel che immagino, non stravolgeremo certo la squadra. Dobbiamo recuperare Badu e Bessa, se dovessero tornare come ci auguriamo, saranno acquisti importanti in rosa".
Anche Bocchetti, finora visto poco.
"Si sta allenando, ha avuto una serie di piccoli infortuni che ne hanno ritardato il riadattamento al campionato italiano dopo tanti anni in Russia. Avevamo messo in conto insieme al ragazzo queste possibili difficoltà iniziali, ma dopo questo infortunio siamo certi che tornerà a pieno regime".
E a lei, come va?
"Sto bene, stiamo bene. Col Presidente c'è grande sinergia e sintonia: è atipico, ti fa lavorare liberamente e fare il direttore sportivo non è facile di questi tempi. In questa categoria è una bella avventura, vivo sempre tutto in modo passionale e ci metto tutto me stesso".

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