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esclusiva

Dal Parma al Cile, Jeraldino a suon di gol: "Sogno chance in A"

ESCLUSIVA TMW - Dal Parma al Cile, Jeraldino a suon di gol: "Sogno chance in A"
venerdì 2 novembre 2018, 18:042018
di Giacomo Iacobellis

Un po' di Italia a Santiago. Nell'Audax Italiano, dove sennò? A trascinare il club cileno ci sta pensando infatti Ignacio Jeraldino, promessa classe '95 con un passato nella Primavera del Parma. Che con sette reti in 26 partite si è recentemente conquistato pure la chiamata della Roja di Reinaldo Rueda. TuttoMercatoWeb.com lo ha intervistato in esclusiva per commentare la sua ottima stagione e tornare, naturalmente, anche sulla sua parentesi coi ducali nel 2014-2015.

Jeraldino finalmente decisivo, possiamo già parlare di consacrazione?
"Io penso solo a fare bene in campo. Grazie a Dio sono riuscito a segnare tante reti quest'anno, aiutando la mia squadra a lottare per gli obiettivi prefissati".

Belle prestazioni che le sono valse anche il debutto con la Nazionale cilena.
"È stato un sogno. Speri di poter rappresentare il tuo Paese fin da bambino... Non potrò mai dimenticare i 30 minuti giocati a inizio settembre contro la Corea del Sud, ho provato delle bellissime emozioni".

Dopo le Copa América vinte nel 2015 e 2016, negli ultimi due anni il rendimento del Cile è calato sensibilmente. Con mister Reinaldo Rueda può iniziare un nuovo ciclo vincente secondo lei?
"Questa Nazionale ha fatto la storia, tutti aspiriamo a tornare presto ad alti livelli e siamo pronti a dare la vita sul campo. Personalmente, voglio sfruttare al massimo ogni chiamata per convincere il profesor Rueda di valere la maglia della Roja".

Com'è allenarsi e giocare con calciatori del calibro di Vidal, Medel e Isla?
"È sempre elettrizzante giocare coi migliori. Da Vidal e compagni posso imparare molto, hanno grande esperienza e tanto da insegnare a noi giovani".

L'avrebbe mai detto di arrivare in Nazionale quando giocava a Parma nel 2014/2015?
"Ci speravo, è sempre stato un mio obiettivo. A Parma sono stato benissimo. Quando mi allenavo coi grandi, anche lì avevo compagni strepitosi come Cassano, Biabiany, Jorquera, Mirante e Lucarelli... Quell'esperienza mi ha aiutato a maturare e migliorarmi".

Ad allenarla poi c'era un bomber di razza come Hernán Crespo.
"Un grande allenatore e una bellissima persona. Da centravanti qual era mi ha insegnato un sacco di trucchetti del mestiere (ride, ndr). Ne approfitto per salutarlo e augurargli il meglio".

Con la maglia del Parma sfiorò anche l'esordio in prima squadra, al Tardini contro l'Inter.
"Sì, me lo ricordo bene. Fui convocato e vincemmo 2-0. Nell'Inter c'era Medel, uno dei miei idoli, e fu incredibile affrontarlo da avversario. A un certo punto mi sarebbe piaciuto alzarmi dalla panchina ed entrare in campo...".

Magari in futuro, chissà.
"Dico subito che nell'Audax Italiano mi trovo benissimo, sia a livello umano che professionale. Tornare in Italia però sarebbe speciale. Delle questioni extra-campo mi obbligarono ad andarmene nel 2015, sarebbe stupendo avere una nuova opportunità in futuro. Ho anche il doppio passaporto cileno-italiano".

Intanto, quale messaggio vuole mandare ai suoi ex compagni nella stagione del grande ritorno in Serie A?
"Devono continuare con quello stesso spirito che li ha riportati ai massimi livelli in soli tre anni. Il Parma, per blasone e importanza, merita di stare a vita in Serie A e lottare per le posizioni che contano. Mando un grande abbraccio dal Cile alla squadra e alla società, forza Parma!".

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