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Darmian a 360°: "Utd grande, migliorati con Mou. EL? Da vincere"

ESCLUSIVA TMW - Darmian a 360°: "Utd grande, migliorati con Mou. EL? Da vincere"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Fontana
sabato 22 aprile 2017, 16:002017
di Francesco Fontana
L'esterno ex Milan sulla stagione: "A Manchester tanta concorrenza, darò sempre il massimo. In azzurro il giusto mix di giovani ed esperti, c'è fiducia. Mercato? Ci sarà tempo per le valutazioni"

Attualità, rendimento personale e di squadra, un'Europa League da conquistare e un 'pizzico' di mercato. Argomento quest'ultimo sul quale ha però preferito non sbilanciarsi, rimandando qualsivoglia tipo di valutazione solo a stagione conclusa. Troppo importanti le prossime settimane, troppo importante il quarto posto in Premier League, troppo importante vincere in Europa per chiudere come meglio non si potrebbe. Con un trofeo internazionale, da protagonista.

Matteo Darmian parla a ruota libera in questa lunga intervista concessa in esclusiva per TuttoMercatoWeb, durante la quale fa il punto sul momento dei Red Devils, reduci dalla vittoria europea contro l'Anderlecht, considerando al contempo alcune fondamentali individualità nella rosa a disposizione di José Mourinho, tecnico "che ha migliorato il gruppo rispetto all'inizio e con il quale ho instaurato un ottimo rapporto".

Parola, quindi, all'esterno del Manchester United e della Nazionale italiana. Ed è proprio all'azzurro che l'ex Milan dedica una chiosa finale ricca di ottimismo in vista dei prossimi appuntamenti.

Quarto posto in campionato distante 4 punti e ottime possibilità di vincere l'Europa League: al momento, qual è il bilancio della stagione?
"Siamo consci del fatto che avremmo potuto fare di più in Premier League, questo non lo nascondiamo. Purtroppo abbiamo perso troppi punti per strada, soprattutto in casa, ma ora non serve a nulla riflettere su quello che è stato. Non dobbiamo guardare indietro, ma pensare solo ed esclusivamente al finale di stagione e a fare il massimo per raggiungere i nostri obiettivi, che sono ancora tanti e importantissimi".

L'Europa League è da considerare come il traguardo principale?
"Mancano ancora 7 partite in campionato, non possiamo tralasciare nulla: puntiamo ancora ad arrivare tra le prime 4 per raggiungere la Champions League. Poi ovviamente c'è l'Europa League, una competizione importante e prestigiosa nella quale vogliamo arrivare fino in fondo. Conquistare un trofeo fa sempre piacere, in questo modo chiuderemmo nel migliore dei modi".

Dal punto di vista personale, è soddisfatto di questa seconda annata in maglia United?
"Stagione positiva o negativa, beh... non è facile rispondere. Certamente, quando si gioca in una squadra così importante come il Manchester United, è normale competere con una grande concorrenza interna. Dal canto mio, ho sempre dato il 100% durante la settimana per farmi trovare pronto quando il mister mi ha dato l'opportunità di giocare. L'ho sempre fatto e farò altrettanto fino al termine della stagione. L'obiettivo è sempre lo stesso: trovare più spazio possibile".

A proposito di Mourinho, c'è qualcosa in particolare che è riuscito a insegnarle?
"José ha introdotto dall'inizio le proprie idee, il proprio metodo di lavoro sicuramente diverso rispetto a quello di mister Van Gaal. Noi calciatori abbiamo cercato di apprendere il più velocemente possibile. A parer mio, ciò che appare evidente è la crescita generale della rosa rispetto all'inizio, sotto tutti i punti di vista. Sia a livello caratteriale che di gioco".

E il rapporto tra di voi? Come lo descriverebbe?
"Positivo, senza dubbio. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, sin dal primo giorno di ritiro".

La notizia delle scorse ore riguarda Ibrahimovic e il suo grave infortunio: un brutto colpo per la squadra.
"Vero, non ci voleva. Abbiamo ancora tante gare da giocare, tutte ravvicinate tra loro. Sarebbe stato fondamentale averlo. Zlatan non lo scopriamo certamente oggi, tutti conoscono il suo immenso valore e l'importanza che ricopre nel Manchester United. Ha disputato una stagione superlativa, per noi era e resta un punto di riferimento. Purtroppo per lui e per tutti noi è capitato questo brutto infortunio. Dispiace perché è grave e starà fuori per diverso tempo. Peccato, in questo momento non ci voleva proprio".

Pogba, invece, ha forse pagato la tanta pressione derivata dal prezzo pagato per strapparlo alla Juventus: sarà la prossima l'annata della definitiva consacrazione?
"Ma credo che già quest'anno sia riuscito a mostrare le sue grandissime qualità, abbiamo comunque ammirato quel grande giocatore conosciuto ai tempi di Torino. Normale aspettarsi sempre tanto da un campione come lui, ma ha sempre dato il massimo e parliamo, al pari di Ibra, di un elemento importantissimo per noi. La sua stagione è senza dubbio molto positiva".

Premier League e altri campionati: la distanza è così netta? A detta di tutti, sembra che il campionato inglese rappresenti il vero, grande sogno di voi professionisti.
"La Premier League è sicuramente molto affascinante. Il livello è molto alto ed è un torneo particolarmente competitivo. Ma quello che fa la differenza è l'ambiente: bellissimo, meraviglioso, direi unico. Qui il calcio si vive in modo diverso rispetto all'Italia e agli altri Paesi. Il tifoso aspetta il week-end tutta la settimana perché non vede l'ora di andare allo stadio, i 90' vengono vissuti come un vero e proprio evento. Gli stadi sono magnifici, di proprietà e il pubblico è a due passi dal terreno di gioco. E tutto ciò determina quella differenza rispetto all'estero, grazie a una sintonia totale: calciatori, tifosi e giornalisti. Tutte componenti che, unite, creano questo ambiente unico in un torneo che, senza dubbio, è spettacolare".

Un torneo che, a questo punto, può perdere solamente Conte.
"È stato bravissimo ad adattarsi a un campionato difficile come quello inglese. Ho avuto modo di lavorare insieme a lui in Nazionale, conosco le sue doti. È certamente un grande allenatore, lo sta dimostrando anche quest'anno con il Chelsea. Non mancano tantissime partite alla fine, il destino è nelle loro mani".

Tornando a lei, anche quest'anno non mancano le voci di mercato: nonostante la bellezza della Premier, sente la mancanza della Serie A? Si parla soprattutto di Inter.
"Non saprei cosa rispondere in questo momento. La stagione non è ancora conclusa e sono concentratissimo su questo rush finale. Non posso prevedere il mio futuro. Sappiamo tutti che la nostra professione comporta dei cambiamenti anche veloci, un giorno puoi essere da una parte e quello seguente da un'altra. Ma ora non è il momento di parlarne, sarebbe inopportuno farlo. Come detto, doveroso da parte mia pensare solo ed esclusivamente ai prossimi appuntamenti e a raccogliere il massimo con lo United, poi ci sarà tempo e modo per fare le valutazioni del caso".

Al contrario, bello parlare di Nazionale: il progetto di Ventura, caratterizzato da tanti giovani molto forti, promette bene. Giusto guardare alla trasferta in Spagna con ottimismo?
"Senza dubbio. Normale essere fiduciosi con questa Nazionale. Siamo partiti quest'anno con un nuovo mister che si è calato nella parte in modo perfetto: estremamente motivato e con tantissimo entusiasmo, è riuscito a trasmettere tutto questo a noi giocatori. Siamo un gruppo molto giovane con tanti talenti che vogliono emergere a suon di prestazioni. C'è il giusto mix di giovani ed esperti. Non nascondo che ci sono tutti i presupposti per fare molto bene e crescere. Fino a questo momento il percorso non può che essere considerato ottimo, dobbiamo continuare così".

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