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De Canio: "Meret è un numero uno. Napoli-Juve, nessun favorito"

ESCLUSIVA TMW - De Canio: "Meret è un numero uno. Napoli-Juve, nessun favorito"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 17 giugno 2020, 18:00Serie A
di Andrea Losapio

"Meret è un numero uno". A dirlo è Luigi De Canio, tecnico dell'Udinese 2015-16, quando subentrò al posto di Stefano Colantuono. "Lo avrei fatto esordire in quella stagione, se Karnezis non fosse stato così bravo come si è poi dimostrato".

Era già a quel livello?
"Sono arrivato a Udine dopo tre quarti di campionato, lui era giovanissimo ma già nell'orbita della prima squadra, perché era il secondo del greco. Aveva una personalità forte, una sicurezza nei propri mezzi, una serietà e professionalità degni dell'uomo esperto. Quello che ha fatto dopo non mi ha sorpreso, anzi era facilmente prevedibile".

Ora però...
"Ha una situazione particolare a Napoli, con un nuovo allenatore, e sta vivendo un momento particolare. Ma credo che con Donnarumma sia il futuro della Nazionale, ha una grande carriera davanti a loro, è un atleta fortissimo. In Italia c'è stato il tempo dei Zoff, Albertosi e Castellini. Cudicini e Sarti. Zenga, Tacconi e Pagliuca".

Quindi può essere decisivo questa sera?
"I portieri lo possono essere sempre. Anche Ospina è stato determinante nel passaggio del turno contro l'Inter. È il destino del ruolo essere chiamato solo per qualche situazione, magari durante la partita fare un lavoro ordinario. La grandezza si misura in queste circostanze".

Lei ha allenato il Napoli...
"Un sacco di tempo fa, un'altra società, un'altra categoria...".

Ha fatto gavetta come Sarri.
"Lo capisco nelle sue dichiarazioni. Ha vinto campionati che probabilmente sono stati difficilissimi. Il fatto di essere arrivato dove è attualmente vuol dire che qualcosina ha portato a casa. Ha superato lo scetticismo, le difficoltà, con il lavoro. Nelle categorie inferiori ci sono moltissimi problemi, sono palestre di vita e professionali. Chi ha la possibilità di crescere in questo modo supera ostacoli ogni giorno, ogni settimana. Sono esami durissimi. Quando li hai superati è come se si vincesse una Champions League. Quindi comprendo lo sfogo di Sarri".

Quindi chi è il favorito di Napoli-Juventus?
"Non ce n'è uno. Sulla carta la Juve è più forte, ma il Covid ha azzerato questi valori. Le condizioni dei giocatori dopo tre mesi di attività sono differenti. Nel rapporto con la palla, dal punto di vista tecnico e tattico. Servirà tempo prima che i calciatori acquisiscano il modo di stare in campo, lo stop, il tempo del passaggio. Ci vorrà tempo. Poi ci sono stati allenamenti individuali, più fisico-atletici che non tecnico-tattici. Difficile vedere belle giocate, più semplice che ci siano tanti errori che in passato non si vedevano".

Ha voglia di tornare in panchina?
"Se qualcuno avesse bisogno di me, perché no? Il rapporto con il campo e con i calciatori è la mia passione, sempre presente. Però capisco le situazioni, per cui vivo serenamente la mia condizione".

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