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esclusiva

De Ceglie: "Vissuto un anno da incubo, non lo auguro a nessuno"

ESCLUSIVA TMW - De Ceglie: "Vissuto un anno da incubo, non lo auguro a nessuno"
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 7 settembre 2017, 16:212017
di Raimondo De Magistris

Paolo De Ceglie non ha alcuna voglia di smettere. Ha vissuto la sua prima estate da svincolato perché la Juventus, che l'ha fatto crescere e protetto per circa 20 anni, l'ha definitivamente salutato lo scorso giugno dopo un anno da separato in casa che non ha archiviato la sua voglia di rimettersi in discussione.
A 31 anni ancora da compiere sente che alcune delle pagine più belle ancora devono essere scritte. Conserva intatta la voglia di andare avanti, di continuare a correre dietro a un pallone. "Perché in fondo - ha detto ai nostri microfoni - veniamo giudicati sempre per quello che facciamo in campo e io posso dare ancora molto".

Come è stata la tua estate da svincolato?
"Non è stata semplice, innanzitutto mi sono dovuto organizzare da solo gli allenamenti. Da fine luglio ho cominciato la preparazione con la mia società, la CGC Aosta, e adesso tramite club dilettanti amici mi tengo impegnato con almeno un paio di amichevoli a settimana".

E dal punto di vista psicologico?
"Beh, è tutto diverso. Devi contare solo sulle tue forze".

Però anche l'estate precedente non è stata delle migliori. Cosa è accaduto?
"E' successo che mi sono presentato a Vinovo e mi è stato detto che non potevo allenarmi con la prima squadra. Sono successe diverse cose, alla fine ho cominciato ad allenarmi con la Primavera ma non è stato semplice".

Sei stati prigioniero del tuo contratto?
"Può essere, ma non è solo questo. Sono stati diversi i fattori che hanno contribuito alla mia esclusione. Succede che ti ritrovi da un giorno all'altro in una situazione e non conosci nemmeno tu bene il motivo. Quello che mi è accaduto nell'ultimo anno, onestamente, non lo auguro a nessuno professionista".

Ci pensi più?
"Adesso no, è inutile pensare sempre al passato. Ora aspetto solo la mia occasione".

Da dove ti piacerebbe ripartire?
"Io voglio ripartire dalla Serie A, è il mio campionato. Poi, certo, ascolto tutti e anche una bella avventura all'estero non sarebbe male".

A proposito di esperienza all'estero: come è andata quella all'Olympique Marsiglia l'anno precedente?
"Bene e male. Approdai al Marsiglia quando il club era in vendita, ma nella prima parte con Michel in panchina trovai spazio. Poi col cambio di allenatore tutto è cambiato. Io ero in prestito, quindi diedero priorità ai giocatori di proprietà".

Vorresti ripartire dalla A, ma qual è la tua condizione fisica?
"Io sono al 100%. Certo, non ho il ritmo partita da Serie A, ma ho passato diversi momenti più difficili di questo. Mi sono sempre allenato e continuo a farlo".

In estate, oltre al Crotone, si sono fatte avanti altre società di Serie A?
"Mi hanno contattato in tanti, ma non voglio fare nomi adesso. Si tratta di trattative non andate in porto e quindi sarebbe inutile rivangare. Aspetto la prossima, sperando sia la volta buona".

Allora passiamo al campionato. Juventus sempre favorita?
"Si, è la più forte. Ma attenzione al Napoli: ha mantenuto la stessa squadra di un anno fa e sarà una grossa insidia. Anche le altre si sono rinforzate, soprattutto le milanesi, ma quando cambi tanto paghi sempre qualcosa. Specialmente nei primi mesi".

Quanto pagherà la Juventus le partenze di Bonucci e Dani Alves?
"Bonucci è un giocatore che ha dato tanto alla Juventus negli ultimi anni, sia in campo che fuori. La sua assenza peserà. Dani Alves è un giocatore difficilmente sostituibile, per qualità tecniche ed esperienza internazionale. Sono arrivati altri giocatori, certo, ma la Juventus ha perso due giocatori forti".

Dall'interno: la cessione di Bonucci era secondo te inevitabile?
"Non ho vissuto molto da vicino questa vicenda. Ma mi sento di dire una cosa...".

Prego.
"Quando un giocatore non viene messo nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio è giusto che vada via".

Quello che, in parte, è successo anche a te.
"Io ho provato a dare il mio contributo fin quando mi è stato permesso, poi le cose sono cambiate. Ma ripeto: adesso la Juventus appartiene al passato. So di avere tutte le carte in regola per ripartire".

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