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esclusiva

De Sisti: "Vai Mancini. Quanto vale Verratti senza De Rossi?"

ESCLUSIVA TMW - De Sisti: "Vai Mancini. Quanto vale Verratti senza De Rossi?"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
domenica 20 maggio 2018, 15:422018
di Dimitri Conti
fonte Lorenzo Marucci

Presente all'evento KickOff a Coverciano, l'ex calciatore Giancarlo Picchio De Sisti ha parlato di numerosi temi legati al calcio italiano in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com. Questo il suo pensiero, che parte inevitabilmente dal nuovo corso della Nazionale sotto il nuovo ct Mancini:

“Con Mancini si riparte con grande speranza e simpatia. Diversamente dal fallimento del '58 dove c'era qualche giocatore di valore altissimo che stava emergendo, oggi c'è meno materiale in questo senso. La Federazione vuole rinnovare un po' tutto, il lavoro sarà molto ma ha scelto persone che valgono la pena. La certezza non c'è, ma siamo ottimisti. Prima convocazione? Ancora non li ho visti, sono venuto da Roma e non ho letto. C'è voglia di rinnovamento, Mancini è bravo: non ha esperienza da ct ma da allenatore sì, lui saprà bene come comporre questa Italia. Tra qualche tempo lo capiremo meglio. Balotelli? Ha tante risorse che fanno impallidire molti a confronto. Se la capoccia sta a posto anche lui lo è. Emerson? Forte ma si è fatto male, ci ha messo un sacco a recuperare dal crociato. Ora sta a posto: è un bel terzino. Come tutti i brasiliani espleta le caratteristiche migliori dalla metà campo in avanti. Prima di fare le convocazioni l'allenatore ha già il suo disegno tattico. Assenza di De Rossi un segnale? Quando c'è da rinnovare servono anche sacrifici, però credo che non sappiamo chi c'è dietro realmente. Cosa vale Verratti senza la presenza fissa di De Rossi. Ahinoi abbiamo altre verifiche da fare, anche se c'è un Europeo in vista cui dare un indirizzo sensibile. Passato con Mancini? Io con lui ero nel gruppo di Italia '90. Come lui ho vinto un Mondiale militare. Ricordo che a fine allenamento voleva fare addominali, poi mi veniva a chiedere se avrebbe mai giocato in Nazionale. Io gli dissi di no, ma di allenarsi al massimo che se fosse successo avrebbe dovuto farsi trovare presente. Poi da lì non ci siamo mai incontrati. Io suo secondo alla Fiorentina? Mi interpellò, gli dissi che non facevo più tante cose di campo ma che ero a disposizione. Poi non se ne fece niente: gli serviva uno che scendesse in campo con lui. Roma? Abbiamo visto giocare bene molti giocatori, la squadra e la gente ha consapevolezza per vincere ed essere disponibili a giocarsela contro tutti, senza temere Bayern, Real o altri mostri sacri. Di Francesco opta per questa saggia mentalità e fa bene. La squadra ha i giocatori forti intorno ai quali fa ruotare gli altri ma aspetta delle conferme. Leggo che vogliono un centrale difensivo. Under si sta confermando un buon attaccante, ora c'è da capire se Schick sia ideale. Sembrerebbe di sì. Intanto la cosa primaria è non cedere nessuno. Fiorentina? La squadra è stata ribaltata, all'inizio sembrava una splendida incertezza. Poi piano piano è quadrato il gioco e le posizioni. Con la morte del povero Astori la squadra ha tirato fuori l'orgoglio smisurato che queste situazioni riescono a farti rendere. Ci sono vittorie clamorose, con Roma e Napoli, che sono pezzi da novanta. Il neo è la sconfitta con il Cagliari, che non mi aspettavo. I migliori vanno tenuti, e per qualcuno più forte serve un sacrificio. Non deve essere messo a vista solo il Colosseo, ma anche la Fiorentina”.

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