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Del Sarto: "Brexit, i trasferimenti top ci saranno. Ma è un'opportunità per l'Italia"

ESCLUSIVA TMW - Del Sarto: "Brexit, i trasferimenti top ci saranno. Ma è un'opportunità per l'Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 3 dicembre 2020, 16:45Serie A
di Marco Conterio
5° parte dell'inchiesta di TMW sugli effetti della Brexit sul mercato: da Londra, Alessio Del Sarto: "I trasferimenti top ci saranno sempre. Ma sarà un'opportunità anche per l'Italia"

Responsabile dello scouting di First Access Sport, con sede a Londra, a Oslo e a breve anche in Italia, Alessio Del Sarto risponde a Tuttomercatoweb.com dall'Inghilterra. E chiarisce gli aspetti e i dettagli che riguardano il cambiamento radicale del mercato britannico "Il sistema a punteggio esisteva già prima per chi era fuori dalla Comunità Europea, adesso si estenderà a tutti i non inglesi. Si dividerà in due parti: adulti e giovani. Il regolamento entrerà in vigore dal 1 gennaio 2021, avrà effetto immediato sul mercato invernale. Poi verrà rivisitato a fine mercato, dunque a febbraio 2021 per poi cambiare nuovamente in piccoli aspetti per la campagna trasferimenti estiva".
Niente più baby, però.
"I calciatori europei Under 18 non potranno più trasferirsi. Prima il limite era 16 anni, adesso deve averne diciotto. Qualsiasi europeo e non, dovrà fare un'apply per un permesso di lavoro come ogni altro lavoratore. I calciatori sono una categoria, come gli ingegneri, i camerieri".
Di che si tratta?
"E' un sistema a punteggio. Verranno dati secondo determinati punti della carriera e del percorso del calciatore".
Per i big non sarà così complicato come pare, no?
"Per i trasferimenti più importanti è più semplice: per un giocatore della Nazionale che ha un determinato numero di presenze, c'è un permesso di lavoro quasi automatico. Questo dipende anche dal Ranking Fifa: più importante è la Nazionale, più importante è il punteggio che prendi, ovviamente tutto rapportato ad apparizioni e minutaggio".
Facciamo un esempio
"Per un giocatore della Nazionale italiana, chi ha giocato dal 30 al 39% delle gare nei due anni antecedenti alla richiesta del work permit, lo ha in automatico. L'esempio peggiore: giocare una partita di un club tra le prime 10 nel Ranking Fifa dà punti e il punteggio richiesto è di 15".
Ci par di capire che i grandi colpi ci saranno, comunque.
"I trasferimenti top si faranno sempre, non ci saranno problemi".
Parliamo dei campionati giocati e dell'influenza dei club.
"Conteranno i minuti giocati nel proprio campionato e questi sono divisi in sei fasce: 1, 2, 3, 4, 5, 6. Nel Band 1, ci sono i campionati italiano, Germania, Francia, Spagna e ovviamente Inghilterra.

Poi Champions League e Copa Libertadores: chi gioca lì prende i punti per i minuti giocati nella competizione internazionale, per il resto quelli della categoria della sua lega. Poi anche per 20 tornei giovanili che rientrano in questa categoria, dal Mondiale Under 20, all'Europeo Under 17, dai Giochi Olimpici al Torneo di Tolone. Via andando, le posizioni di campionati e competizioni europee daranno punti: chi giocherà la finale di Champions darà 10 punti, chi giocherà la fase a gironi 5, i preliminari invece 0".
Ci sono delle eccezioni
"Se il trasferimento raggiunge una determinata cifra, il permesso è economico. Questo vale per chi si trasferirà dal 1 gennaio del 2021, chi è stato registrato prima no".
Chi gioca nelle big ha più chances di trasferirsi e di ottenere il permesso di lavoro.
"Il vincitore di un titolo di un campionato di Fascia 1 prende 6 punti: se ha una presenza soltanto negli ultimi due anni in Nazionale ed è una tra le prime 10 del Ranking Fifa, ne ha 9 e siamo già in regime di work permit".
Il diciannovenne che gioca in Slovacchia, però, per esempio, avrà difficoltà a spostarsi in UK
"Andiamo con ordine: se il giocatore comunque sopra i diciotto anni ha raggiunto tra 10 e 14 punti, può esser richiesta una revisione del work permit pagando 5mila sterline. Ci sono circostanze eccezionali che possono aver impedito al giocatore di raggiungere il punteggio, come infortuni o eventi straordinari. E da lì possono esser contate le amichevoli con le Nazionali o altri 'bonus' non contemplati. La FA, però, si tiene una riserva sui giovani ed è il punto B dell'eccezione".
Prego
"C'è se il ragazzo mostra un potenziale significativo e ha un valore tale da assegnare l'eccezione:a lì viene rivisitata la situazione anche se non raggiunge i punti e dato il GBE, ovvero l'eccezione".
Di fatto, cosa cambierà?
"L'Inghilterra riuscirà a far tanto in entrata. Secondo me ci sono però dei punti a favore degli altri campionati. La Serie A può guadagnarci da questo. L'Inghilterra perderà l'opportunità di investire sui ragazzi che vanno dai sedici ai diciotto anni. Academies come Chelsea, City, United, hanno girato il mondo e hanno sempre firmato giocatori con training compensation, senza pagare 'fee', costo del cartellino".
Non esisteranno più Pogba e Giuseppe Rossi, Brahim Diaz o altro
"Questo svilupperà il calcio inglese giovanile ma altrettanto darà valore ai settori giovanili italiani lungimiranti. Le nostre squadre, a mio avviso, implementeranno le aree scouting dei club, prendendo giocatori dove ci sono prezzi favorevoli. E il player trading sarà favorito, visto che è il futuro del calcio. Prendi un sedicenne col training compensation, di fatto adesso perdi meno questi talenti perché non vanno in Inghilterra e poi hai un capitale sia tecnico che economico".

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